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Sotto accusa arabi e Cina, ma anche l'Europa

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Contestazioni a Zapatero. Nel mirino pure le «svolte» di Francia e Germania

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Tra i segnali positivi figurano «il miglioramento delle relazioni ecumeniche tra Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica» in Russia e anche in Georgia e Slovacchia «la situazione è nettamente migliorata», mentre si parla di «buoni risultati» sul versante dello Stato arabo del Qatar. Decisamente più lungo l'elenco delle «ombre», forti in particolare in Pakistan e in Arabia Saudita, paesi «che non risparmiano il carcere e la torture nei confronti di contraddice alla legge coranica». Tra le situazioni più gravi figurano anche la Cina Popolare (dove pochi giorni fa 16 suore sono state picchiate a sangue per aver difeso la loro scuole, e per alcuni aspetti il Vietnam, nonostante siano stati fatti alcuni passi in avanti, sempre più significativi, come ha confermato la recente visita del card. Crescenzio Sepe. Situazione a rischio anche in Nigeria e Uganda e, nel Centro America, a Cuba, in Colombia, paese a rischio con oltre 3.000 civili uccisi per motivi politici, 600 almeno gli scomparsi e 2.200 i sequestrati. In Venezuela in conseguenza della crisi economica e politica tra i 18.000 ebrei ivi residenti si segnala una »massiccia emigrazione« con il 10% delle imprese ebraiche che hanno dovuto chiudere i battenti. Con riferimento all'Europa, il rapporto ACS osserva che «in Bosnia Erzegovina, in Serbia Montenegro e in Kosovo ci sono tuttora tensioni tra cristiani e musulmani». In Turchia l'abbandono del «secolarismo repubblicano progredisce con molta lentezza». Inoltre «una nuova ondata laicista si è scatenata in Francia con l'approvazione e l'attuazione di una legge che impedisce di indossare simboli religiosi nelle scuole, mentre in Germania, con varie disposizioni locali, si persegue lo stesso fine». La scheda sulla Spagna tiene conto delle polemiche sollevate dalle decisioni del governo Zapatero che non riguardano soltanto la religione cattolica ma, ad esempio, la scelta di incrementare i centri-pilota nei quali riconoscere l'insegnamento della religione islamica nelle scuole pubbliche. Nonostante la forte secolarizzazione, oltre l'80% della popolazione spagnola si dichiara ancora cattolica.

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