«Padania ladrona» mangia i soldi dello Stato
Tutti luoghi comuni a quanto pare. Perché la realtà è tutta un'altra cosa. La realtà è che nel profondo Nord si mangiano quasi metà di tutti i soldi dello Stato. Contro ogni pregiudizio nordista che vede nelle regioni meridionali amministrazioni buone solo a succhiare il sangue dei contribuenti padani, lavoratori indefessi e produttori di ricchezza, infatti, sono proprio le Regioni del nord a pesare di più sul bilancio statale. Insomma, siamo arrivati al settentrione pigliatutto. Va al nord, infatti, quasi la metà dei trasferimenti statali alle Regioni. I conti li ha fatti la Ragioneria Generale dello Stato che, in un documento pubblicato prio in questi giorni, ha esaminato la regionalizzazione della spesa statale con riferimento al 2003. Complessivamente le regioni settentrionali assorbono infatti il 45,93% della spesa, attenuando appena un trend che smentisce da tempo l'idea che la maggior parte della spesa pubblica sia destinata al sud. Nel 1998, infatti, era quasi il 50%. L'assistenzialismo verso il Nord del paese quindi non è cosa recentissima, ma va avanti da qualche tempo. Al Meridione, invece, finisce soltanto il 31,56%, contro il 22,48% che va invece alle regioni del centro. In vetta alla classifica delle regioni pigliatutto si piazza così la Lombardia con il 16,39% del contributo, seguita dal Lazio che riceve il 12,31% del totale, ma si tratta della regione con Roma Capitale quindi ha oneri differenti rispetto alle altre. Sembra assurdo che proprio la produttiva Lombardia sia quella che assorbe più soldi dallo stato, ma è così, contro ogni previsione padana. Al terzo posto si trova la Sicilia (8,01%) che guida il drappello delle regioni meridionali, ma è a statuto speciale, con la Campania al secondo posto (7,84%) e la Puglia (6,07%) al terzo. L'ultima della classifica generale è la Valle d'Aosta con lo 0,35% dei trasferimenti. Passando però alla spesa pro-capite, si scopre che ad ogni abitante della Valle d'Aosta lo Stato trasferisce 13.303 euro l'anno, contro una media nazionale che non arriva a 8 mila euro (7.970 euro). Cittadini curatissimi quindi quelli della piccola Valle d'aosta, ma anche quelli del Trentino Alto Adige e del Lazio non se la passano male visto che a loro vanno rispettivamente 11.456 euro e 10.914 euro. In fondo alla classifica - forse anche a sorpresa - si trova la Campania con 6.280 euro pro-capite. Una mappa della spesa complessiva per abitante può dare un'idea più precisa del divario tra nord e sud. Alla Valle D'Aosta abbiamo detto che vanno 13.303 euro l'anno pro-capite, al Trentino alto Adige 11.456, nel Lazio 10.914, in Friuli 10.752, ai cittadini della Liguria si spendono 9.240, dell'Umbria 8.664, della Sardegna 8.632, della Lombardia 8.178 (come la media nazionale). E poi a scendere i cittadini della Toscana ricevono contributi per 7.993 euro, del Piemonte 7.918, dell'Emilia romagna 7.861 , della Calabria 7.410, della Sicilia 7.382, delle Marche 7.372, del Molise 7.223, dell'Abruzzo 7.047, della Puglia 6.934, della Basilicata 6.816, del Veneto 6.528 e della Campania 6.280 euro. Giu.Cer.