Fini: «Basta dire che l'Italia è un Paese allo sfascio»
Sono stati questi i punti principali del discorso che Fini ha tenuto ieri a Catanzaro per chiudere l'iniziativa del Tir di An. «Possiamo vincere — ha detto il vicepremier — perché abbiamo governato bene. Ci sono segnali di ripresa economica evidenti, come ha detto anche il Censis. Siamo intervenuti a sostegno dei ceti sociali più deboli, con la riforma delle pensioni e l'aumento della no tax area. Abbiamo ridato fiducia e credibilità all'Italia nel mondo intero, se confrontiamo quello che abbiamo fatto con le promesse del centrosinistra, con le sue contraddizioni e con il ricordo che ha lasciato agli italiani, abbiamo motivi sufficienti per essere fiduciosi». Fini ha poi difeso l'Italia dalle accuse dell'Unione di aver portato il Paese allo sfascio. «Quando la sinistra dice che l'Italia è in declino e che tutti sono più poveri fa invettive che si scontrano con ciò che gli italiani vedono. Non abbiamo fatto tutto, ci sono mille problemi da risolvere, ma rispetto a cinque anni fa non solo le cose non sono peggiori, ma spesso sono migliori». Parole dure anche con Romano Prodi: «È la restaurazione, è il tentativo di riportare indietro le lancette della politica. Non capisco come si possa essere nostalgici di Romano Prodi che l'Italia l'ha già governata». «Sotto la sua guida — ha aggiunto Fini — era un'Italia inaffidabile ed il suo governo cadde per i contrasti nella sua maggioranza in politica internazionale con la missione nell'ex Jugoslavia. Prodi è colui che all'epoca dell'Iri usava il denaro dei contribuenti per aprire stabilimenti al sud, ed anche in Calabria, per poi chiuderli quando i soldi finivano lasciando disoccupazione e cattedrali nel deserto». Ma Fini ha anche sottolineato le divergenze nell'opposizione. Nel centrosinistra, ha detto, c'è una «componente di sinistra dura e pura, o antagonista, che ha una politica esattamente opposta o molto diversa da quella dell'Unione. Aggiungeteci Mastella, il movimento radicale-socialista e davvero si capisce perché Prodi stenta a presentare il programma: perché appena lo fa o resta ai titoli, o quando va ad approfondire va in rotta di collisione con componenti della sua maggioranza». Non è mancata, nel discorso di Fini, anche una replica al Presidente di Confindustria. «L'opinione di Montezemolo è rispettabile — ha spiegato — ma è la stessa opinione che, per davvero, la politica può riferire ad alcuni settori confindustriali. Se Montezemolo è convinto che la politica non sia in grado di intercettare quella ripresa che secondo il Censis c'è, spieghi il perché. Almeno per ciò che riguarda l'attività governativa la ripresa economica non solo è possibile, ma sarà più forte di quello che a sinistra si ritiene grazie proprio ad alcune riforme strutturali fatte dalla politica. Penso alla riforma del mercato del lavoro, dell'Università, delle pensioni, degli investimenti per le infrastrutture, alla legge sul risparmio».