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Ma Piero disse: sono credente

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Piero Fassino lo scorso 25 settembre, ha infatti confermato non solo di essere cattolico e anche molto credente. «Sono stato per nove anni allievo dei gesuiti a Torino e questo mi ha consentito di rafforzare la mia fede religiosa», ha detto il segretario dei Ds a Barbara Palombelli su Radiodue. Una dichiarazione che ha assunto particolare rilevanza in un momento di turbolenza tra laici e Chiesa cattolica. «Proprio perché si tratta di un fatto assolutamente personale, privato - sottolineva il segretario dei Ds - non ne ho mai fatto manifestazione pubblica o politica, perché sarebbe del tutto inopportuno e improprio, proprio per il rispetto che ho per la fede e le mie convinzioni. Credo che sia assolutamente normale che una persona possa essere credente, come lo sono io, avere una fede e fare scelte politiche di impegno come quelle che ho fatto finora». Insomma Fassino va in Chiesa ma fa anche il segretario della Quercia. Non è certamente un anti-Papa. «Essere un uomo di sinistra significa battersi per la giustizia, l'uguaglianza, il rispetto della persona umana, che sono valori a cui, come è noto, è attenta una fede religiosa come quella cattolica». Secondo Fassino, che quindi la pensa in modo diametralmente opposta ai suoi colleghi di partito, infatti è «infondato» parlare di «ingerenza» da parte della Chiesa. E spiega: «E' del tutto normale che la Chiesa e il presidente della Cei abbiano un punto di vista su terreni così delicati e importanti come questi. Non mi scandalizzo, anzi mi sarei sorpreso del contrario».

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