Il turismo procreativo che non esiste

Questa affermazione è emersa, con particolare evidenza, nel corso del convegno romano «Viaggiare per nascere» e presieduto dal professor Mauro Schimberni della Sapienza. Il dato è duramente contestato dai principali esperti di procreazione medicalmente assistita come ad esempio il professor Severino Antinori, i quali sostengono che si è verificato, invece, un esodo di massa di circa ventimila coppie diretto agli studi dei ginecologi stranieri. Non solo il turismo procreativo sarebbe cresciuto del venti per cento, ma anche il tasso di gravidanze si sarebbe ridotto, di circa un terzo. Il dottor Andrea Borini di Bologna ha affermato invece che il numero dei congelamenti d'embrioni eseguiti all'estero è molto basso con costi complessivi molto elevati. Dopo la legge sulla fecondazione assistita non è possibile, infatti, mettere nel congelatore gli embrioni in Italia e la donazione dei gameti vale a dire del seme maschile e degli ovociti femminili. Secondo i dati del convegno solo il due per cento delle coppie richiede la donazione del seme maschile e solo il quattro per cento vuole utilizzare gli ovociti di un'altra donna. La diagnosi preimpianto, inoltre, sarebbe limitata all'uno per cento delle coppie sterili. Il professor Schimberni, ha aggiunto che in Italia sono presenti centri altamente qualificati che hanno probabilità di successo del tutto simili se non superiori a quelle dei centri europei. La dottoressa Elisabetta Chelo ha portato a termine una ricerca su 270 coppie che si sono recate in Spagna, Belgio, Svizzera, Repubblica Ceca, Inghilterra, Grecia e Turchia; di queste 211 coppie si sono recate all'estero per eseguire tecniche non più consentite in Italia mentre altre 59 hanno varcato il confine nella speranza di poter ottenere risultati migliori che in Italia. I risultati ottenuti sono all'incirca identici a quelli italiani con 14 gravidanze, pari al 23,7 per cento, di cui due gemellari e 2 trigemine. «Per quello che riguarda il congelamento- ha detto la dottoressa Chelo - gran parte delle attese sono rimaste deluse perché si sono avuti soltanto cinque casi di crioconservazione».