Prestigiacomo, nuovo no Stop ai preservativi gratis

L'idea è di quelle destinate a fare scandalo. Lo è ancora di più se a proporla è il ministro per le Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo. Le parole del ministro gettano benzina sul fuoco alimentando le polemiche su una questione delicata come quella dell'aborto, argomento che in questi giorni è tornato a dividere le opinioni politiche. Sulla questione interviene anche il presidente del Senato Marcello Pera che, pur precisando di «non avere ancora una opinione», avverte: «I temi che riguardano l'etica pubblica e la bioetica devono essere trattati con molta responsabilità ». Evita riferimenti particolari il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, che sull'aborto si limita a giudicare «inaccettabile una strumentalizzazione così, come una speculazione sulle spalle delle donne». La «provocazione» di Prestigiacomo, però, sembra per una volta metter tutti d'accordo. Infatti, con le sole eccezioni del ministro per le Politiche Comunitarie, Giorgio La Malfa, che definisce la proposta «una buona idea» e di Chiara Moroni del Nuovo Psi, che si dichiara «pronta a sostenere la propostà, dalla Cdl e dall'Unione arrivano solo bocciature. Chi non risparmia critiche è Francesco Storace, ministro della Salute, uno di più coinvolti nella vicenda. «I soldi dello Stato si usano per i vaccini, non per i preservativi». Pollice verso anche da Enrico La Loggia, ministro per gli Affari Regionali. «La mia posizione - spiega - rimane quella espressa da tempo, cioè quella della Cei che punta sul lavoro di prevenzione, evitando rapporti a rischio fuori dal luogo naturale della coppia». L'idea non piace neanche ad Erminia Mazzoni, vice segretario dell'Udc, che la definisce «propagandistica e non adeguata». Secondo l'esponete centrista, infatti, «la proposta della Prestigiacomo non chiarisce il problema». Che si tratti solo di propaganda ne è convinta anche Francesca Martini deputato della Lega, che si chiede se il ministro per le Pari Opportunità non abbia scambiato l'Italia per il continente africano. «Credo - sottolinea l'esponente del Carroccio - che al giorno d'oggi tutti in Italia conoscano i metodi di contraccezione, per cui mi sembra più una boutade propagandistica e anche di dubbio gusto. Non siamo in Africa». La proposta di distribuire preservativi gratis non piace neanche a Maria Ida Germontani di An, che però invece di polemizzare cerca di leggere le parole di Prestigiacomo come «una provocazione per mettere in luce il tema della prevenzione». «Un argomento - osserva - importante che può evitare di ricorrere a gesti drammatici come l'aborto». Se le «colleghe» della Cdl accolgono l'idea del ministro con toni molto freddi e formali, più duro è l'attacco degli esponenti dell'Unione. Pino Sgobio del Pdci e Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, non commentano direttamente la proposta del ministro per le Pari Opportunità, ma se la prendono con Storace. «La sua è l'ennesima conferma dell'oscurantismo culturale che pervade quasi tutta la Cdl», attacca l'esponente del Sole che Ride, mentre il deputato dei Comunisti Italiani chiede a Storace di «predisporre una massiccia campagna informativa sull'utilizzo del preservativo, soprattutto come prevenzione contro l'Aids». Rosy Bindi, firmataria con Livia Turco e Beppe Fioroni di un emendamento alla Finanziaria ribattezzato «evita aborto», liquida la proposta di preservativi gratis. «Il problema della sessualità responsabile nei giovani - spiega l'ex ministro della Sanità - è un pò più complesso». Livia Turco dei Ds invece glissa l'argomento con un «no comment», mentre la collega di partito Gloria Buffo definisce l'idea «riduttiva». Alza la voce anche Elettra Deiana di Rifondazione. «È una proposta che ridicolizza il problema - sostiene - Le persone adulte sanno come prevenire una gravidanza, quello che manca è una politica di prevenzione rivolta ai giovani».