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Tav, Casini attacca Prodi in silenzio

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..»).Il leader dell'Unione però tace. E al suo posto interviene Silvio Sircana, portavoce del professore. Ricorda che da sempre Prodi è uno a cui stanno molto a cuore infrastrutture come la Tav, ma ribadisce che l'ex presidente dell'Iri si pronuncerà sulla questione solo «al momento opportuno». Mentre gli abitanti della Val di Susa, insomma, rinforzano le barricate per strada contro le ruspe e si preparano all'ennesima notte all'addiaccio, la polemica politica impazza: la Cdl attacca l'Unione e l'Unione attacca la Cdl. Per protesta contro la decisione del Parlamento Ue di bocciare la richiesta di una «tregua olimpica» avanzata dal presidente della Regione Mercedes Bresso, l'europarlamentare della Lega Mario Borghezio invoca «l'autonomia della Val di Susa». In più, lancia l'idea di un convegno nazionale a Torino per fare il punto sulla questione («sì alla Tav, ma si facciano le cose per bene come in Francia»), magari organizzato dal Politecnico. IL PLAUSO A CIAMPI - Gran parte del mondo politico giudica con favore la presa di posizione del Capo dello Stato che ha detto con chiarezza che l'Italia «non può restare isolata» da progetti come quello della Tav. Casini la condivide in toto. In più sollecita il centrosinistra «che ha responsabilità importanti in quella regione» a «chiarire con i fatti e non con le parole» la propria posizione. «Le polemiche - dichiara Casini - rischiano di essere autolesioniste per il nostro Paese. Non possiamo avere la moglie ubriaca e la botte piena». Il presidente della Camera ha anche ricordato come ci sia stata una grande disputa su quest'opera, perchè c'era l'ipotesi francese di farla passare sopra le Alpi. Questa proposta - dice Casini - si è scontrata con la nostra ferma volontà di inserire quest'opera sul territorio nazionale, proprio perchè non fosse bypassata l'Italia. Non possiamo pensare - ribadisce - di avere il vantaggio delle grandi infrastrutture senza l'handicap che queste comportano. Non ci possiamo lamentare di andare in serie B se poi ci rifiutiamo di far partire le grandi opere». Il presidente di Infrastrutture Spa Andrea Monorchio definisce Ciampi «un grande». Mentre il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli lo ringrazia, spiega che ha «centrato il problema» e dichiara che dietro la protesta di una «minoranza anacronistica» si nasconde in realtà «una regia». L'UNIONE CRITICA CASINI - Gran parte del centrosinistra ribadisce, come fanno i Ds, che quello del Corridoio 5 è un progetto importante, ma non accetta la critica-appello di Casini. Il capogruppo dei Ds alla Camera Luciano Violante, in particolare, chiede a che titolo parli, se come leader dell'Udc o come presidente di Montecitorio («potrebbe facilitarci nel tipo di risposta da dargli»), e poi critica governo e maggioranza «che hanno una grande responsabilità per quello che sta accadendo». Anche il leader dei Verdi Pecoraro Scanio definisce quelle di Casini «critiche strumentali». E il portavoce del Ppi-Udeur Mauro Fabris invita il numero uno di Montecitorio a «rimanere fuori della polemica politica». In più i Ds, attraverso il responsabile Ambiente del partito, accusano la Cdl di «silenzio assordante» visto che se si è arrivati a questo «la colpa» è dell'attuale governo. E LA CDL CRITICA L'UNIONE - Gli attacchi a Casini fanno insorgere la maggioranza. Il capogruppo di Forza Italia Elio Vito se la prende con Violante che, dice, parla «solo per coprire le divisioni che ci sono nell'Unione» sull'argomento. Mentre Isabella Bertolini (FI) e Erminia Mazzoni (Udc) se la prendono con Prodi. La prima usando espressioni del tipo «imbavagliato», «non conta nulla», «ridicolo». La seconda invitando il leader dell'Unione ad assumersi una volta per tutte le «proprie responsabilità». PRODI INVECE TACE - Il leader dell'Unione però preferisce restare fuori dalla polemica. Al suo posto interviene il portavo

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