«Fassino decida: o ministro o segretario»
«In caso di vittoria elettorale - si legge sulla Velina, tradizionalmente vicino alle posizioni dalemiane - i dirigenti che saranno preposti ad assumere incarichi ministeriali non potranno più occupare gli attuali posti nella segreteria del partito, a cominciare proprio dal segretario. Si tratta di un vecchio costume che è sempre esistito nel maggiore partito della sinistra italiana e che non deve, per nessuna ragione, essere abbandonato. È inutile che da qualche parte si avanzino esempi di dirigenti della socialdemocrazia europea che mantengono gli incarichi di partito, anche quando passano al governo. Il no ai doppi incarichi deve essere ancora più valido specie se si intende passare alla costituzione di un nuovo partito. le vecchie regole sono state puntualmente applicate da Massimo D'Alema quando assunse l'incarico di presidente del Consiglio e da altri esponenti del partito». La Velina entra anche nel merito della questione delle candidature alle prossime politiche e accusa il gruppo dirigente della Quercia: «Facciamo questo discorso dopo le voci raccolte secondo cui si starebbe attuando quasi un progetto di "pulizia etnica", puntando soprattutto su candidati fedeli e mettendo alla porta persino gli amici del presidente del partito. È possibile tollerare tutto questo?».