La Russa litiga con il Nuovo Msi e si becca una querela
Nonostante il partito di Pino Rauti sia ormai diventato alleato della Cdl. Ma a Messina evidentemente gli accordi romani fanno fatica ad arrivare e così, la sera prima delle elezioni comunali, tra due esponenti dei partiti è scoppiata la scintilla della lite. Da una parte Ignazio La Russa, dall'altra Maria Teresa Cannizzaro, vicepresidente vicario del partito a Messina. Galeotto, in questo caso, fu un bicchiere. Di aranciata, secondo La Russa. D'acqua secondo la Cannizzaro. Rovesciatogli addosso, secondo il deputato di An; gesto invece provocato perché spinta, secondo l'esponente del Nuovo Msi. Ma la donna non si è fermata alle parole e, visto che sui giornali sarebbe apparsa una ricostruzione dei fatti troppo favorevole a Ignazio La Russa, ha presentato una denuncia-querela. Questi i fatti. Ovviamente secondo la ricostruzione di Maria Teresa Cannizzaro. La donna la sera del 25 novembre era alla chiusura della campagna elettorale della Casa delle Libertà alla Fiera di Messina. E lì, secondo il suo racconto, ha incontrato prima Domenico Nania e poi Stefano Tacconi, l'ex portiere della Juventus per un periodo approdato nelle fila del Nuovo Msi. Fin lì tutto bene. Poi però accade l'imprevisto. «Dopo qualche istante mi si avvicinava il La Russa — scrive nella denuncia — il quale mi chiedeva "ci conosciamo?". Io mi presentavo, dando anche il mio bigliettino da visita, e improvvisamente la Russa dava in escandescenze urlando frasi sconnesse "lei non può stare, lei ci fa arrestare a tutti", dandomi una spinta e fecendomi cadere dalle scale. Venivo immediatamente raggiunta dai miei compagni di partito Carmine Cedro e Orazio Aleo, ma essendo in corso il comizio di Gianfranco Fini per motivi di opportunità politica soprassedevo». Ma la vicenda non finisce qui. Perché la dirigente del Nuovo Msi finisce la serata in una discoteca di Messina dove si continua la festa per la chiusura della campagna elettorale. E lì, sempre secondo il suo racconto, incontra di nuovo Ignazio La Russa. «Stavo prendendo una bibita al bar — scrive — e mentre stavo andando a sedermi mi raggiungeva La Russa che, vedendomi di fronte, cercava di aggredirmi nuovamente. Perdendo l'equilibrio nel tentativo di difendermi, avendo la borsa in una mano e il bicchiere nell'altra, versavo parte del liquido su La Russa, il quale ancora più inferocito tentava di picchiarmi». L'epilogo, secondo la ricostruzione della donna, è più da saloon che da discoteca cittadina. «Tra me e lui si frapponeva Carmine Cedro (amico di Maria Teresa Cannizzaro ndr) ma altre persone senza qualificarsi tentavano di strozzare Cedro atterrandolo. Dopo qualche istante sopraggiungevano altri presenti che si qualificavano come appartenenti alla Questura». Fine del match e tutti negli uffici della polizia. A raccontare ognuno la propria storia.