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BATTE CASSA

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800quelli presentati dai diversi gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione. Tra le proposte di modifica, quella di Forza Italia che corregge la cosiddetta norma antiscalata (poison pill, pillola avvelenata), mentre aperta è la discussione se inserire o meno nella manovra l'abolizione della golden share, come vuole Bruxelles. Così come ancora da sciogliere è il nodo dei 620 milioni di euro liberati dal rinvio della riforma del Tfr al 2008. Tutte le questioni aperte, quindi, potrebbero essere affrontate oggi in una riunione di maggioranza, mentre l'Aula di Montecitorio dovrebbe approvare il decreto fiscale collegato su cui il Governo ha posto la fiducia. Valanga di emendamenti - Non si tratta di un record, ma poco ci manca. Le proposte di modifica della Finanziaria sono almeno 4.800, molti di più rispetto alle prime stime che parlavano di non più di 3.000 emendamenti. L'anno scorso furono poco più di 4.000. Ma nel '97 se ne ricordano oltre 5.500. Le richieste sono comunque numerose soprattutto se si considera che la Finanziaria è alla Camera in seconda lettura e che già al Senato molte modifiche sono state bocciate. Una prima scrematura, comunque, arriverà nelle prossime ore, con la decisione sull'ammissibilità delle proposte emendative. Gran parte degli emendamenti della maggioranza dovrebbero riguardare i temi più caldi di questa Finanziaria: il tetto di reddito per l'erogazione del bonus bebè, i tagli agli enti locali, l'entità della riduzione del costo del lavoro, vari strumenti per rafforzare il pacchetto di misure a sostegno delle famiglie, l'eventuale attenuazione dei tagli all'Anas. Poison pill e golden share — Da Forza Italia, intanto, arriva un emendamento - a firma Guido Crosetto, responsabile credito degli azzurri - che apporta alcune «correzioni formali» alla norma sulla poison pill, quella che concede agli azionisti di società di interesse pubblico diritti speciali per difendersi dalle scalate ostili. Le correzioni (tra cui l'estensione della pillola avvelenata a tutte le società, non solo quelle di interesse pubblico) si sono rese necessarie per evitare i rilievi della Commissione Ue e arrivano nel momento in cui si è aperto il dibattito sulla necessità o meno di inserire in Finanziaria una norma che abolisca la golden share, come chiede Bruxelles. «La questione è in mano al ministro Tremonti», ha detto il premier Silvio Berlusconi. Intanto, da Forza Italia fanno sapere che la poison pill «è già di fatto un superamento» della golden share, l'azione d'oro che nelle privatizzazioni di società pubbliche riserva allo Stato un potere di veto. A frenare sulla cancellazione della golden share è in particolare il ministro per le Politiche comunitarie, Giorgio La Malfa, che si dice «cauto». «Sono favorevole alla più ampia privatizzazione delle attività pubbliche - afferma - ma tutti i Paesi europei fanno una difesa dei loro campioni nazionali. L'Italia deve privatizzare e liberalizzare, ma che debba eliminare qualunque limitazione all'ingresso degli stranieri, non mi trova del tutto d'accordo». Per una «rapida abolizione» dell'azione d'oro è invece il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà. Si ragiona su risorse Tfr — In serata si è infine svolto un incontro tra la relatrice alla Finanziaria, Daniela Santanchè, e il ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, per discutere sull'utilizzo delle risorse (620 milioni) liberate dal rinvio della riforma del Tfr. Alemanno, come già il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha espresso la necessità di utilizzare quei soldi per il sociale, mentre il viceministro dell'Economia, Giuseppe Vegas, non esclude che possano servire per correggere ulteriormente il deficit.

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