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Ma soltanto Silvio può usare «premier» nel simbolo

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Che recita così: «I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall'articolo 92, secondo comma, della Costituzione». Il testo è chiaro. Forza Italia, An, Udc, Lega eventuali e vari si presentaranno alle elezioni ognuno con il suo simbolo. Ma all'atto della presentazione dovranno anche indicare il candidato presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi. Per questo appare assai improbabile che Casini possa mettere nel simbolo dell'Udc il proprio nome con la dicitura «presidente». Sono bandite dunque le scritte «per Casini presidente». Oppure «Casini premier». Una simile operazione sarebbe a rischio ricorso. Come si può presentare una lista che indica Berlusconi premier e che recita nel simbolo un altre candidato alla presidenza del Consiglio. Per questo gli uomini dell'Udc stanno cercando sistemi per aggirare l'ostacolo. Per esempio sfruttando il fatto che il bel Pier è già «presidente», sebbene della Camera. Ai centristi resta quindi un'ipotesi anche se remota: utilizzare invece della scritta «per Casini presidente», la dicitura «per il presidente Casini».

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