In Liguria fiducia per aumentare le tasse
Almeno sulle tasse. È accaduto in liguria, dove il presidente dell'Unione, l'ex ministro dei Trasporti Claudio Burlando (Ds), dopo 40 ore di dibattito ha chiesto la fiducia per riocompattare la maggioranza e battere l'ostruzionismo del centrodestra. E l'ha ottenuta con 26 voti a favore e la sua soddisfazione. E non dei liguri. Che si troveranno a pagare una valanga di rincari. La giunta dell'Unione aveva già approvato l'aumento dell'addizionale regionale sul reddito (Ire) (dello 0,35% per redditi da 13 mila a 20 mila euro e dello 0,50% oltre i 20 mila euro) e dell'uno per cento l'Irap per le imprese finanziarie e assicurative. Nessun aumento per i redditi fino a 13 mila euro. Non solo, ma nell'ambito della manovra regionale è stato deciso anche l'aumento della tassa sulla benzina di 0,0258 euro e delle tasse sullo studio universitario. Queste ultime serviranno per garantire borse studio e residenze. Dal 2006, ha promesso Burlando, le borse di studio andranno a tutti gli aventi diritto (oggi il 35% è senza). In cinque anni ci saranno nuove residenze per chi ne ha diritto e forse anche per studenti stranieri. Di fronte a questo bagno di sangue (almeno per le tashe dei cittadini) il centrodestra aveva alzato le barricate. E aveva deciso di adottare l'ostruzionismo per evitare la stangata. E, con una decisione a sorpresa e inedita, il presidente della Liguria Claudio Burlando aveva risposto ponendo la fiducia su una legge che aumenta le tasse regionali: la mossa aveva così bloccato l'azione della Cdl che durava da oltre 36 ore, e aveva consentito alla maggioranza di centrosinistra di mettere ai voti l'approvazione della legge che aumenta le imposte. La decisione di porre la fiducia, che è prevista dal nuovo Statuto entrato in vigore lo scorso maggio, era stata duramente criticata dall'opposizione. Il centrodestra aveva annunciato un esposto al Governo e una procedura per violazione della Costituzione perché riteneva la procedura illegittima, non essendo ancora stato approvato il regolamento attuativo della Carta ligure. Per la Cdl una votazione così delicata, che può fare decadere la giunta e sciogliere il Consiglio, non poteva infatti essere decisa ed eseguita in poche ore. In mancanza di un regolamento, aveva detto Franco Orsi (Forza Italia), «ci si dovrebbe almeno adeguare alle regole della Camera e fare trascorrere 24 ore dalla richiesta al voto». Il presidente Burlando aveva detto alla minoranza che «avete preferito la spallata al confronto e con le spallate perdono tutti». Il presidente del Consiglio, Mino Ronzitti aveva accolto la richiesta di Burlando affermando che «la norma, l'articolo 44 è subito applicabile senza bisogno del regolamento». Per l'ex presidente Sandro Biasotti questo non era possibile perché «il vecchio regolamento ancora in vigore non parla della fiducia». L'articolo 44 sulla fiducia, aveva spiegato il presidente Ronzitti, prevede che questa possa essere posta dal presidente della giunta su materie come la legge di bilancio annuale e pluriennale e su atti ad essa collegati, oltre che su leggi che stabiliscono tributi e imposte regionali. La mossa di Burlando era scattata intorno alle 14 dopo una seduta fiume del Consiglio regionale iniziata sabato alle 0.30 e che nei piani dell'opposizione doveva proseguire fino a mercoledì. E in serata, poco prima delle 21, è arrivato il voto finale con la manovra pesante per i liguri. Burlando, soddisfatto per aver ottenuto la fiducia, è andato poi a stringere la mano a una consigliere verde che l'aveva criticato.