I centristi di sinistra riscoprono lo Stato assistenziale
Sono stati due giorni di tavole rotonde a cui sono intervenuti 59 relatori provenienti dal mondo dell'economia, della finanza, della politica e del sociale. Prima dell'intervento conclusivo di Romano Prodi, l'attenzione si è concentrata sul welfare, sui territori e il made in Italy (con la diessina Giovanna Melandri e l'eurodeputato Enrico Letta) e sulla sicurezza, argomento di cui hanno parlato fra gli altri il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, e il candidato sindaco a Milano Bruno Ferrante, che fino allo scorso 4 novembre era il prefetto della città. Punto di partenza comune di tutti gli interventi è stata l'importanza della legalità. «Quando si dice hanno sbagliato però... - ha osservato Cofferati -, io dico hanno sbagliato, punto! Trovo pericolosa ogni forma di giustificazione». Una posizione che è quella già ripetuta più volte come risposta alle polemiche sulla lotta per la legalità che ha intrapreso a Bologna. «La legalità è la precondizione di qualsiasi buon governo - ha sostenuto Ferrante -, ma ci deve essere anche solidarietà intesa come investimento su dei valori, lasciando da parte l'individualismo che spesso prende i nostri cittadini. In questo modo creiamo città sicure». Ovvero, c'è bisogno di riappropriarsi della città, degli spazi pubblici in modo da toglierli ai criminali oppure «rischiamo di vivere prigionieri nelle nostre case». Insomma la repressione serve, ma da sola non basta, anzi. «Se mi dicessero: vuoi l'esercito a Napoli? - ha spiegato Rosa Russo Jervolino -, direi subito di no, ma se mi chiedessero cosa fare contro l'illegalità direi datemi 10 mila posti di lavoro». E di lavoro si è discusso nella prima tavola rotonda della giornata, dedicata al Welfare, a cui ha partecipato anche il segretario della Cisl Savino Pezzotta. «Il ministro Maroni - ha detto - dovrebbe essere coerente con se stesso applicando i fondi del Tfr. Se ci sono i soldi si faccia il fondo sociale». «Si intervenga sugli affitti - ha aggiunto Pezzotta - perchè non è possibile che un lavoratore con 1.500 euro al mese possa mantenere la propria famiglia e soprattutto sostenere un sistema scolastico che costa sempre di più». Secondo Pezzotta, «il sostegno al reddito non può essere uguale per tutti». Un'opinione condivisa anche dalla responsabile Welfare dei Ds Livia Turco e da Rosy Bindi. «La forbice tra Nord e Sud per quanto riguarda la sanità - ha spiegato Bindi - si è allargata. È quindi necessario investire al Sud per rendere uniforme il sistema sanitario». L'ex ministro della Sanità ha detto che sono necessari fondi integrativi «per accompagnare le spese private delle famiglie per la sanità. Inoltre bisogna avere una nuova strategia per le professioni mediche che ponga al centro il ruolo dei medici di famiglia».