A caccia di fondi con «liste di nozze»
Lo slogan è stato coniato da Berlusconi nel corso della convention di Forza Italia per indicare una nuova forma di contribuzione alle spese elettorali. Il meccanismo è semplice. Per evitare che gli avversari accusino Forza Italia di prendere i soldi chissà dove, è il senso dell'operazione, il candidato si presenterà ai sostenitori della campagna elettorale, con una sorta di lista della spesa. O meglio una lista di nozze. In che consiste? Mentre finora chi contribuiva a sponsorizzare con un contributo personale alcune iniziative, versava la somma senza indicare la finalità, ora sarà chiaro a tutti dove andranno quei soldi. I delegati ai collegi che hanno assunto il nome di «presidenti dei comitati elettorali per la vittoria» contatteranno i sostenitori dela campagna elettorale presentando una «lista di nozze» ovvero un elenco di voci che richiedono finanziamenti; dalle spese per l'affissione dei manifesti, alle spese generiche per la sede, alle cene elettorali. L'idea giudicata «buona» sulla carta non convince tutti sull'applicazione concreta. In molti alla convention si ponevano questa domanda: ma se sono più le poltrone traballanti di quelle sicure come riusciremo a convincere i sostenitori? Ma Berlusconi avrebbe pensato anche a questo. Saranno reclutati dai circoli di Forza Italia i «legionari azzurri», cioè volontari che adranno di casa in casa a caccia di consensi e che poi al momento delle elezioni assumeranno il compito di «difensori del voto». Per rimpinguare le casse del partito sono state anche fissate delle quote di iscrizione a FI. I nuovi iscritti dovranno pagare da un minimo di 20 euro, per diventare soci ordinari, fino ad un massimo di 100, per il titolo di socio benemerito. Sconti per i più giovani, che potranno diventare «legionari azzurri» anche solo con 10 euro. I parlamentari europei, insieme a deputati, senatori e consiglieri regionali, invece, potranno scegliere tra due opzioni: una quota annuale di 516,46 euro, oppure l'iscrizione triennale a prezzo ridotto (1200 euro). Importi che si abbassano di gran lunga per assessori e consiglieri provinciali (154,94 per l'iscrizione annuale), fino a toccare i minimi per per sindaci, assessori e consiglieri comunali nei Comuni con elezioni a turno unico (51,65). L.D.P.