Doccia fredda anche sugli aiuti regionali
Anche di fronte alle imprese in crisi e alla necessità di favorire con interventi pubblici la ripresa delle aziende in crisi. La doccia fredda, l'ennesima per l'Italia in tema di aiuti regionali, è arrivata ieri sempre dalla commissaria Ue alla concorrenza, Neelie Kroes. I margini di manovra di Roma sono «sempre più stretti», ha detto il commissario. «Sono consapevole dell'urgenza di questa misura e delle preoccupazioni dell'Italia, e cercherò di rispondere a queste preoccupazioni cercando di venire incontro», ha detto la commissaria a margine di una conferenza stampa presso la sede italiana del Parlamento europeo, con riferimento al tema degli aiuti regionali dopo averne discusso ieri con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti e con il ministro delle Politiche Comunitarie, Giorgio La Malfa. Tuttavia, secondo la Kroes, «i margini di manovra sono stretti perchè c'è un blocco di stati, tra cui Germania e Francia, che ha un approccio diverso». La Kroes ha infine ricordato che gli aiuti di stato «sono vietati dal trattato di Roma e autorizzati solo come medicina laddove fallisce il mercato». Dunque nessuna apertura di fronte alla richiesta di utilizzare forme di sostegno che in alcuni casi sarebbero indispensabili per salvare migliai di posti di lavoro.