Un'opportunità per integrare la pensione
La previdenza complementare rappresenta una chanche soprattutto per i più giovani
Ecco in sintesi come cambierà il sistema attuale con il decreto legislativo approvato ieri Silenzio assenso. Nei primi sei mesi del 2008 il lavoratore potrà decidere se lasciare il suo Tfr in azienda o a quale fondo destinarlo. Se non si esprimerà, la sua liquidazione maturanda sarà versata nella forma prevista dai contratti collettivi, a meno di un diverso accordo aziendale. Contributo datore lavoro. Il contributo del datore di lavoro previsto dai contratti in aggiunta al Tfr e al contributo del lavoratore dovrebbe essere versato dall'azienda al fondo solo se la forma previdenziale scelta dal lavoratore è prevista dal contratto. Se il contratto prevede che il contributo sia destinato solo ai fondi negoziali, il lavoratore perderà il diritto a questo contributo passando a un'altra forma di previdenza, ad esempio le polizze individuali gestite dalle assicurazioni. Sono possibili diversi accordi tra le parti. Accesso al credito. Per poter accedere al credito da parte delle banche (per l'importo del Tfr versato ai fondi) le imprese devono rispondere ad alcuni requisiti. Per le aziende con contabilità ordinaria, è necessario un patrimonio netto non inferiore al 5% del passivo e che gli ultimi due bilanci approvati non abbiano oneri finanziari superiori al 5%. Per le imprese con contabilità semplificata, il requisito è quello di avere un utile o un pareggio di bilancio negli ultimi due esercizi prima della richiesta del credito stesso. Il tasso è quello dell'Euribor a sei mesi per il 2%. Attualmente sarebbe quindi del 4,16%. Piccole imprese. Prima del rinvio al 2008 era stata ipotizzata una moratoria di tre anni per il versamento del Tfr per le imprese che non hanno i requisiti per l'accesso al credito agevolato delle banche. Maroni ieri ha detto che si ipotizza che la moratoria valga fino al primo gennaio 2009. Imposte su prestazioni integrative. Sulla parte imponibile delle prestazioni pensionistiche erogate dai fondi integrativi l'imposta è del 15%, con una riduzione di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione al fondo oltre il quindicesimo (e un limite di sei punti di riduzione). Nell'ipotesi, ad esempio, di versamenti per 35 anni, si ha diritto ad una imposizione abbattuta al 9%. Anticipazioni. È possibile chiedere anticipazioni sul Tfr in qualsiasi momento fino al 75% dell'importo per spese sanitarie e, dopo otto anni dall'iscrizione, per l'acquisto della prima casa per sè o i figli (fino al 75% dell'importo). Possibile cambiare fondo dopo due anni. Trascorsi due anni dall'adesione ad una forma pensionistica complementare, il lavoratore può trasferire l'intera posizione maturata ad un altro fondo integrativo.