Si liberano 620 milioni e scatta l'assalto
Una boccata d'ossigeno che arriverebbe alla vigilia di importanti decisioni da parte del Governo e della maggioranza, chiamati alla messa a punto del maxiemendamento da presentare alla Camera. Potrebbe aiutare a sciogliere nodi importanti come il rafforzamento delle misure alla famiglia. Oppure, per trovare risorse per il mondo dello spettacolo e per la tutela dei musei. E in carenza di risorse i 500 milioni sembrano una vera e propria manna dal cielo. Sicchè si è scatenata la corsa a metterci le mani sopra. Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha chiesto che questi fondi rimangano nel settore delle politiche sociali. Di diverso avviso il collega dei Beni Culturali, Rocco Buttiglione che chiede di rimpinguare il Fus, cioè il fondo unico per lo spettacolo che ha portato in piazza molti attori, ma anche di utilizzare i fondi per rafforzare il sistema museale dotandolo anche di nuovi strumenti per la sicurezza, non solo delle opere ma anche dei visitatori. Il Senato, fa notare Buttiglione, «ha meritoriamente ridotto in modo considerevole i tagli al Fus (Fondo unico per lo spettacolo), ma rimane del tutto scoperto il problema delle spese generali di funzionamento che riguardano la possibilità di mantenere i livelli presenti di attività dei musei, degli scavi archeologici, della tutela dei beni architettonici, delle biblioteche e degli archivi, oltre che un'auspicabile maggiore riduzione anche dei tagli al Fus». Per Buttiglione la disponibilità di 620 milioni «rende possibile intervenire con maggiore generosità sulla questione del finanziamento dei beni e delle attività culturali». È chiaro che su questi fondi si appuntano le attenzioni di tutti coloro che hanno delle proposte da avanzare. In ogni caso il tema sarà al centro della riunione di maggioranza convocata per martedì prossimo.