Fassino «il rinvio è un danno»
Lo ha detto i segretario dei Ds, Piero Fassino commentando la riforma del Tfr. «L'Italia è l'unico Paese in cui un governo rinvia un provvedimento così importante di due anni e lo presenta come un grande successo», ha aggiunto. Per Fassino, la riforma del Tfr «è stata considerata sempre un provvedimento urgente che avrebbe dovuto entrare in vigore subito; il fatto di rinviarlo di due anni rappresenta - ha spiegato - un danno per il sistema previdenziale e un danno per tantissimi cittadini che vengono colpiti nella loro pensione e nella tutela del loro reddito». Negativo anche il commento del leader della Margherita Rutelli. «C'è bisogno di una riforma del tfr oggi non nel 2008. È interesse delle imprese, di chi lavora e della ripresa economica e sociale». Per il presidente dei Verdi Pecoraro Scanio «la riforma del Tfr è una presa in giro, un ignobile balletto sulla pelle dei lavoratori». «Questo governo - continua - è chiaramente allo sbando, non è stato capace di trovare un accordo ed ha rinviato il trasferimento del Tfr al 2008 per non rompere gli equilibri interni della coalizione. Un gioco sporco che si ritorce contro i lavoratori, lasciati in una situazione d'incertezza e messi nella condizione di non poter scegliere». «Ancora una volta - conclude Pecoraro Scanio - interessi particolari, stavolta quello di non sfasciare la coalizione, hanno prevalso su interessi generali». Per Paolo Ferrero, responsabile lavoro della segreteria nazionale di Rifondazione comunista «dopo mille mercanteggiamenti, la montagna ha partorito il topolino. Ma si tratta di un topolino velenoso».