«Caccia all'ultimo alleato»
Silvio Berlusconi non ha usato mezzi termini, nel corso di due lunghe riunioni di Forza Italia, mercoledì, a pranzo e poi a cena, a palazzo Grazioli, per dare la carica ai suoi in vista di una «durissima» campagna elettorale che sarà decisa da «una manciata di consensi» di differenza e che comunque FI e tutta la Cdl «possono giocare e vincere». Da qui la necessità di allargare il più possibile l'attuale maggioranza. La sinistra ha messo insieme forze che hanno metodi e anche principi diversi, come quelle che fanno capo a Di Pietro e Bertinotti, non ha espresso ancora un programma — ha argomentato il premier — ma ha invece capito che mettere insieme componenti così eterogenee porta voti. «La nostra coalizione - ha aggiunto - ha una organicità che la sinistra non può vantare ma è pur vero che questa campagna si deciderà per un pugno di voti». Ecco perché sarà necessario battere sulla necessità, secondo il presidente del Consiglio, di allargare la sfera dei consensi. Forza Italia è quindi al lavoro per capire quali sono le strade per trovare nuovi consensi, lavorando anche su accordi con altre forze. Basti pensare ai socialisti, ai socialdemocratici, ai radicali che non si riconoscono nella linea di Pannella, ai repubblicani (correranno da soli o no? si chiedono gli Azzurri), ad Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini e alla Dc di Gianfranco Rotondi che, secondo alcuni sondaggi, sembra oltretutto essere ben accreditata anche grazie al valore del simbolo, lo scudo crociato, che la rappresenta. È dunque un Berlusconi apparso «tutto all'attacco» quello che si è presentato ai vertici di partito, «motivatissimo e più che convinto» che la partita con il centrosinistra sia ancora «tutta da giocare». E i sondaggi sembrano dar ragione a Berlusconi. Ieri mattina, infatti, il premier ha mostrato ai giornalisti un foglio su cui erano pubblicati gli ultimi dati di un sondaggio di Euromedia Research. «Vedete anche voi — ha commentato — che la Cdl sta a 48,6, tenendo conto dell'alleanza con la nuova Dc e Alleanza sociale e che, come ho detto io, l'Unione sta al 48,7. Praticamente in parità come vi avevo detto». E il premier ha incassato anche un primo sì all'apertura ad Alternativa Sociale. Alessandra Mussolini, infatti, non ha escluso una possibile alleanza del suo partito con la Casa delle Libertà alle elezioni del 2006. «Se cambiano la legge elettorale — ha spiegato — dobbiamo prendere atto del cambiamento e, facendo politica, scegliere lo strumento più adeguato» per affrontare la sfida delle urne. «Parleremo solo con Berlusconi — ha però precisato la leader di As — perché rapporti con Alleanza Nazionale non ne abbiamo e non credo dovremo averne» in futuro. A un passo dall'accordo anche Pino Rauti, presidente di Movimento Idea Sociale, non nasconde la soddisfazione per l'interesse verso il suo partito manifestato dal premier e da alcuni settori della Cdl: «Ho sentito nei giorni scorsi al telefono Berlusconi: l'accordo è a portata di mano».