Berlusconi lancia l'«Operazione Panda»
Italiani accerchiati dai governi locali dell'Unione. Questione di libertà lasciare Palazzo Chigi alla Cdl
Un appello martellante agli elettori moderati per rompere l'accerchiamento amministrativo da parte del centro sinistra. «Volete vedere solo rosso nella vostra vita?», sarà la domanda di fondo che il leader della Casa delle libertà rivolgerà agli italiani che oggi sono amministrati dall'Unione nell'80 per cento delle Regioni, nel 73,5% delle province, nel 76% dei grandi comuni e nell'80 per cento dei capoluoghi di Regione. La nuova strategia è stata preparata negli ultimi giorni durante le riunioni per mettere a punto la convention di sabato all'Eur di «Motore azzurro», un appuntamento che di fatto aprirà con qualche anticipo la campagna elettorale del centro-destra. «Sì», conferma il senatore di Forza Italia Giampiero Cantoni, uno dei più fidati consiglieri economici di Berlusconi, «il tema dell'accerchiamento rosso sarà fondamentale nella prossima campagna elettorale. D'altra parte ogni rigido monocolore restringe spazi di libertà dei cittadini. Gli italiani sono ormai amministrati ad ogni livello dal centrosinistra, in proporzioni che non si erano mai verificate nemmeno durante la Prima Repubblica». Sono 16 su 20 infatti oggi le Regioni guidate dai partiti dell'Unione (con la Cdl solo Sicilia, Lombardia e Veneto, mentre è autonomista la Valle d'Aosta), 77 su 104 le province che sventolano sul pennone la bandiera del centrosinistra come 16 su venti le grandi città capoluogo di Regione in mano alla coalizione prodiana (sono del centro destra solo Palermo, Milano e Catanzaro, mentre Aosta è amministrata dall'Union Valdotaine). Molto più frastagliata la mappa del potere locale e nazionale durante i governi dc e il predominio comunista negli enti locali. Sarà il rischio del monocolore rosso quindi il principale cavallo di battaglia di Berlusconi nei prossimi mesi, interpretato anche come una questione di libertà. Per il resto, come già sabato si capirà, il principale slogan programmatico di Berlusconi sarà proprio quel «Una casa a chi non ce l'ha», emerso nelle ultime settimane. «Poi, naturalmente», spiegava ieri Cantoni passeggiando a Montecitorio insieme al ministro leghista Roberto Calderoli, «saranno chiarite per semplici punti le cose fatte e quelle che non faremo: non manderemo la guardia di finanza in casa, non useremo i magistrati per vincere battaglie politiche, non trasformeremo palazzo Chigi in una merchant bank, etc... I punti programmatici si stanno definendo bene, e anche il clima è cambiato notevolmente nei nostri confronti. Me ne sono accorto domenica a Milano. Siamo in rimonta. Anche Giuliano Ferrara inizia a crederci, e lo ha confessato a un amico che era a casa mia...». Unico dubbio finale, il vero ruolo di Berlusconi: «Io lo conosco bene da quando avevo 18 anni», confessa Cantoni, «il prossimo anno Silvio avrà 70 anni. Secondo me non ci pensa nemmeno di restare cinque anni a palazzo Chigi, sarebbe una noia... Fosse per lui farebbe correre Gianni Letta. Per puntare al Quirinale...».