«Quei soldi dateli alle famiglie»
No definitivo della diocesi di Trento ai 5 milioni stanziati da Tarolli
Dopo una serie di polemiche sulla vicenda — dopo che la diocesi aveva già spiegato di non voler accettare quei finanziamenti — la parola definitiva è venuta ieri sera dal Consiglio presbiterale, sorta di parlamentino della diocesi, formato da quaranta sacerdoti in rappresentanza di tutto il clero. L'organismo, che affianca l'arcivescovo Luigi Bressan con ruolo consultivo, ha dedicato l'incontro ad un confronto sulla questione di cui in questi giorni si è parlato e che era venuta alla luce in seguito a un commento del direttore del settimanale diocesano Vita Trentina che parlava di «soldi non richiesti» che destano «sconcerto e imbarazzo nei credenti». «Accanto all'amarezza per come la vicenda è stata gestita — si legge in una nota che è stata diffusa a conclusione dell'incontro — e ribadendo il diritto della comunità cristiana di veder sostenute le proprie opere anche attraverso lo stanziamento di aiuti pubblici, il Consiglio, preso atto della piena sintonia tra l'arcivescovo e il direttore di Vita Trentina, esprime consenso unanime a monsignor Luigi Bressan per quanto riguarda la decisione di non accettare tale denaro, che attingerebbe a fondi della Legge Finanziaria». «In questa stessa direzione — conclude la nota — si è espresso anche il Collegio dei Consultori, nella consapevolezza di come nell'attuale congiuntura economica sia decisivo porre un segno di sobrietà e di condivisione con le difficoltà provate da tante famiglie».