«Bush voleva bombardare Al Jazeera»
Ma non contro una roccaforte della guerriglia irachena nel triangolo sunnita, bensì contro la sede di Al Jazeera, la televisione via satellite araba considerata da Washington un fastidio per la sua copertura critica della guerra in Iraq. La sede dell'emittente si trova a Doha in Qatar, uno degli stati della «coalizione dei volonterosi» impegnata al fianco degli Usa proprio in Iraq. La sconcertante ipotesi è stata rivelata dal Daily Mirror britannico, che cita documenti top secret di Downing Street secondo i quali Bush abbandonò l'idea dopo che il premier Tony Blair lo convinse che una simile iniziativa avrebbe avuto conseguenze devastanti in tutto il mondo. Il colloquio tra i due in cui fu evocato il possibile attacco alla sede dell'emittente televisiva avvenne il 16 aprile del 2004 durante un faccia a faccia alla Casa Bianca. Secondo una fonte governativa citata dal giornale, considerato vicino ai laburisti di Tony Blair, «non c'è dubbio su quel che Bush voleva fare, e non c'è dubbio che Blair non voleva che lo facesse». Un attacco del genere avrebbe provocato un massacro di civili sul territorio di un paese alleato, incendiato il Medio Oriente e quasi certamente innescato una rappresaglia. «Questo documento è esplosivo e assai dannoso per Bush - ha detto la fonte citata dal Mirror - Egli chiarì che voleva bombardare Al Jazeera in Qatar e altrove. Blair gli disse che questo avrebbe causato problemi enormi». Per un'altra fonte birannica, la minaccia di Bush era «umoristica, non seria», ma questa versione viene smentita da un altro anonimo funzionario: «Bush era serissimo, e così Blair. È assolutamente chiaro dal linguaggio usato dai due». Secondo il Mirror, il piano di Bush getta ora dubbi su «incidenti» avvenuti in passato in cui truppe Usa hanno «per errore» colpito personale dell'emittente: nel 2001 gli uffici di Al Jazeera a Kabul furono distrutti da due bombe «intelligenti». Nel 2003 missili americani colpirono gli uffici della tv a Baghdad uccidendo il reporter Tareq Ayyub. Al Jazeera, che si appresta a lanciare un servizio in lingua inglese, è sempre stata una spina nel fianco della Casa Bianca, per la sua decisione di mandare in onda i comunicati-video di Al Qaeda (nessuna tv Usa l'ha mai fatto) e soprattutto per aver mostrato cadaveri di militari americani e civili iracheni, esecuzioni di ostaggi e altre immagini che nessun telespettatore statunitense ha mai visto, per una decisione presa dai maggiori network e fortemente richiesta dall'Amministrazione. All'epoca della conversazione tra Bush e Blair, gli Usa avevano lanciato una prima fallimentare operazione contro Falluja, e il canale tv arabo aveva mostrato immagini scioccanti di quella battaglia, costata la vita a molti americani. Dopo che la notizia del documento è trapelata, l'ex ministro della difesa laburista Peter Kilfoyle, uno dei principali oppositori della guerra in Iraq in Parlamento, ha detto che Downing Street dovrebbe pubblicare l'intera trascrizione della conversazione, lunga cinque pagine. Downing Street ha finora risposto con un no comment. Frattanto in Iraq due colpi di mortaio hanno seminato il panico a Tikrit durante una cerimonia con vertici iracheni e Usa - l'ambasciatore Usa in Iraq, Zalmay Khalilzad, ed il comandante delle forze americane, generale George Casey, e vari ministri del governo provvisorio - proprio qualche giorno dopo che per l'ennesima volta il maggior ricercato dei terroristi dell'area, il rappresentante di Osam Bin Laden e di Al Qaeda in Iraq, Abu Musaq El Zarqawi è sfuggito alla cattura.