Cossutta rilancia l'Arcobaleno contro l'Ulivo
Il presidente dei Comunisti italiani chiama a raccolta la sinistra radicale e i girotondi
«Dopo la riunione che c'è stata sabato per la Camera di consultazione, quell'insieme di forze che si sono raggruppate intorno alla proposta di Asor Rosa, per creare un rapporto di intesa possibilmente unitario fra tutte le forze della sinistra, mi sembra che ci sia la volontà di fare una lista Arcobaleno. Ci si riferisce non solo a chi fa capo ai partiti, ma anche a chi oggi è senza partito, uomini e donne di sinistra che non si organizzano negli schieramenti esistenti». Così Armando Cossutta, presidente dei Comunisti Italiani, torna a parlare della nascita di una lista Arcobaleno con Verdi e il «Cantiere» di Occhetto. «La lista - spiega Cossutta - è aperta anche ai movimenti nelle loro espressioni più qualificate. Poi il mondo sindacale in quanto tale, dove esistono settori che sentono l'esigenza di vedere rappresentati i problemi e i temi del lavoro. Vogliono trovare in Parlamento la loro espressione. Per quanto ci riguarda, Diliberto ha ribadito con forza la disponibilità a fare questo accordo. Disponibilità a vederne tutte le modalità. Siamo apertissimi». Tra i diversi partecipanti, in particolare tra i Verdi, ci sono ancora dei dubbi sul nuovo progetto. «Alcuni pensavano che con lo sbarramento al 4% fosse necessario cercare un accordo - dice Cossutta - Adesso, con lo sbarramento al 2%, pensano che si possa superare in modo quasi sicuro e quindi sentono meno questa spinta. Tra questi anche i Verdi, ma non voglio offendere nessuno. È una questione diffusa. In realtà può avvenire che i Comunisti Italiani da soli in Umbria possano prendere più del 5%, ma siccome l'Umbria elegge pochi senatori, potremmo anche non ottenerne nessuno. C'è ancora un problema di sbarramento, ma per noi non è questo il problema. Sentiamo la necessità di unirci specie nel momento in cui c'è un'aggregazione di tipo moderato fra Margherita e Ds nell'Unione. Sabato abbiamo tenuta aperta una possibilità». Cossutta aggiunge che tra i partiti «prevale il segno identitario, lo dice uno come me che sa cosa vuol dire identità. Ho dedicato una vita all'identità comunista. Oggi invece sottolineo che ci vuole una grande aggregazione di sinistra. Anche se non c'è nessun bisogno di chiamarla così: sono forze democratiche, popolari, progressiste, ambientaliste». È forte infatti nell'estrema sinistra una sorta di invidia nel confronti dell'ipotetica alleanza tra Ds e Margherita, perché «lascia aperta una prateria a sinistra per la difesa dei diritti», sostiene Oliviero Diliberto. Per Alfonso Pecoraro Scanio, invece, è stato «riesumato un Ulivo morto e defunto, ma non si parla di programmi». Altre critiche ai vertici dell'Unione vengono da Achille Occhetto: «I leader dei partiti del centrosinistra sono come dei padroni impegnati negli appalti e nelle scalate finanziarie». Da tutti emerge quindi la richiesta di una svolta verso sinistra, in particolare sui temi della pace, della difesa dei diritti del lavoro e dell'attenzione a girotondi e movimenti. La possibilità di una lista Arcobaleno al Senato con Verdi, Pdci, gruppo del cantiere e, forse, rappresentanti dei girotondi, torna quindi in primo piano. Soprattutto per arginare la forza che potrebbe acquistare un partito riformista democratico «moderato» con Ds, Margherita e Udeur coalizzati contro la sinistra più radicale.