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Aborto, la sinistra contro Ruini Vuole rimettergli il bavaglio

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La posizione del Cardinale Ruini sul tema viene considerata come un'indebita ingerenza mentre del tutto lecita era parsa quella sulla devolution. Così per la responsabile femminile dei Ds Barbara Pollastrini è in atto «uno svuotamento della legge 194» sull'aborto. L'esponente della Quercia punta il dito verso una «classe dirigente pavida, che dichiara di non voler mettere in discussione la legge sull'interruzione volontaria della gravidanza, ma subdolamente persegue questo obiettivo». Roberto Villetti, vicepresidente dello Sdi passa direttamente all'attacco di Ruini «Tutta la campagna politica che è stata promossa con grande fervore dal presidente della Cei Cardinal Ruini ha come primo e principale scopo quello di mettere nel mirino e di colpire la legge sull'aborto». E il Verde Paolo Cento chiede al ministro della Salute «di lasciare stare i consultori». Dopo il Piemonte, la Liguria, la Toscana, il Lazio e la richiesta della Campania, la pillola abortiva RU486 sarà utilizzata anche negli ospedali dell'Emilia-Romagna. Decisioni che tengono aperto e accendono il dibattito sulla necessità o meno di cambiare la legge, ipotesi esclusa dal vice premier Fini, o ancora di farla applicare appieno nell'articolo 2 (quello sui consultori) come auspicato dal ministro della Salute, Francesco Storace. Lo Stato deve far applicare l'articolo 2 della legge 194, quella che parla di prevenzione, consultori, convenzioni con l'associazionismo, sostiene infatti il ministro della Salute, e in questa ottica ci sarà domani una riunione tecnica negli uffici del ministero della Salute, proprio per «l'attuazione di questo articolo della legge, non certo alla modifica». Il ministro aveva nei giorni passato illustrato l'idea di fare entrare nei consultori volontari del Movimento della Vita. «Ne penso tutto il male possibile» ha però stigmatizzato il professor Carlo Flamigni, ginecologo considerato uno dei padri italiani della procreazione assistita. «Le donne hanno bisogno di tutto fuorchè dei tribunali ecclesiastici - afferma Flamigni - quando hanno preso e hanno fatto una scelta dolorosissima. Vanno rispettate e lasciate in pace. È vergognoso farle passare attraverso una fila di preti che le maledice». L'assessore regionale alla sanità Giovanni Bissoni ha intanto emanato una circolare, inviata ai direttori generali delle Asl, in cui vengono spiegate le modalità per acquistare la pillola abortiva all'estero e indicate le linee guida per il rispetto della legge 194. Ma il percorso, per chi ha già scelto questa strada, non è sempre agevole. Serve infatti una messa a punto del sistema di trasporto e consegna dalla Francia della pillola abortiva all'ospedale di Pontedera dove, dall'11 novembre scorso si è iniziato a praticare aborti chimici ordinando, su richiesta per singoli casi, il farmaco direttamente alla casa produttrice francese, la Excelgyn. Il farmaco non è arrivato a destinazione nei tempi previsti e il ritardo nella consegna ha comportato, come ha riferito il dottor Massimo Srebot, primario del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Lotti di Pontedera, l'impossibilità per alcune pazienti, ormai vicine alla scadenza dei tempi massimi previsti per l'aborto, di ricorrere alla Ru486.

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