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Statali, con la Befana stipendio più pesante

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Il Consiglio dei ministri vara aumenti per circa 100 euro. Potrebbero scattare anche a dicembre

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Il nodo degli aumenti contrattuali per gli statali (ministeri, scuola e aziende autonome) è stato sciolto ieri dal Consiglio dei ministri. Il ministro della Funzione pubblica ha detto che l'aumento medio del 5,01% potrebbe arrivare già quest'anno e al massimo la prima settimana di gennaio 2006. Tra un paio di settimane è atteso il via libera formale da parte della Corte dei Conti dopodichè è previsto un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri. L'Aran, l'agenzia controparte dei sindacati nelle trattative, invierà lunedì alla Corte dei Conti i contratti approvati. Il presidente dell'Aran ha ricordato che la magistratura contabile ha 15 giorni di tempo per pronunciarsi, passati i quali scatta il meccanismo del silenzio-assenso. Per gli altri dipendenti pubblici (sanità, enti locali, agenzie fiscali e Università e ricerca) ci sarà ancora da aspettare qualche mese visto che per alcuni non sono ancora cominciate le trattative all'Aran, mentre per altri mancano ancora le direttive. I sindacati nonostante il via libera di Palazzo Chigi hanno confermato l'estensione dello sciopero del 25 novembre da quattro ore a otto ore perchè, spiegano, «per oltre un milione e mezzo di lavoratori mancano ancora rinnovi contrattuali». La scuola, invece, ha deciso di limitare lo stop a una sola ora. I rinnovi riguardano il biennio economico 2004-2005 quindi i contratti appena rinnovati scadranno di nuovo. Sulla copertura finanziaria, il sottosegretario alla Funzione pubblica Learco Saporito ha sottolineato che «il vice presidente Fini ha fatto sapere che verranno utilizzate le risorse già previste nella finanziaria del 2004 alle quali si aggiungeranno le ulteriori somme che si rendessero necessarie». Il segretario generale del sindacato dei lavoratori pubblici della Cisl, Rino Tarelli si dice soddisfatto per la decisione del governo. «È stato superato un ostacolo importante ma manca ancora il via libera della Corte dei Conti e poi un ulteriore passaggio al Consiglio dei ministri». Tarelli ha chiesto di fare presto per i contratti che mancano: «Per questi - ha concluso - manca ancora la direttiva. Non chiedo meglio di far festa solo che la farò quando avremo portato in porto tutti i contratti». Chiede di stringere i tempi per tutti i comparti sui quali era stata firmata la preintesa anche il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo. «Sollecitiamo - ha detto - l'accelerazione dei tempi per la firma definitiva di questi contratti e, contemporaneamente, per la chiusura di tutti gli altri contratti dei comparti del pubblico impiego e della dirigenza». Foccillo ha sottolineato i tempi lunghi per arrivare al via libera definitivo del Consiglio dei ministri. Il governo «ha firmato a maggio l'accordo sulla base del quale sono state siglate le preintese per quattro contratti relativi al biennio economico 2004-2005 e la norma prevede che dal giorno della preintesa possono trascorrere quaranta giorni per la firma definitiva». Soddisfazione per il via libera ai contratti dei ministeri è stato espresso dalla responsabile del settore per l'Ugl Paola Saraceni che sottolinea come per il sindacato resta in piedi lo sciopero del 25 novembre contro la manovra finanziaria. Il segretario della funzione pubblica della Cgil Carlo Podda è pessimista sui tempi di decorrenza degli aumenti. «Potranno arrivare in busta paga ai lavoratori non prima della fine di gennaio» è la previsione del sindacalista secondo il quale, invece, per l'altro milione e mezzo di lavoratori pubblici senza contratto si va «alle calende greche». «Ricordo che c'è ancora un milione e mezzo di persone senza contratto: le trattative per la sanità e le agenzie fiscali sono ferme all'Aran, mentre per gli enti locali e il parastato ancora non sono state emanate le direttive, per non parlare poi dei dirigenti fermi al primo biennio».

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