La famiglia sarà al centro dei colloqui. Romano Prodi non sarà ricevuto
Il premier incontra Benedetto XVI alle 11 e chiude una settimana importante nei rapporti tra Chiesa e Stato in Italia. Soltanto lunedì scorso, infatti, durante la cerimonia di inaugurazione di una lapide nell'aula parlamentare in occasione del terzo anniversario della visita di Giovanni Paolo II a Montecitorio, Benedetto XVI aveva inviato un messaggio importante sulla laicità nel quale aveva detto che «la Chiesa non intende rivendicare alcun privilegio» nei confronti dello Stato, ma semplicemente «adempiere alla propria missione, nel rispetto della laicità» di esso e, nel contempo, aveva auspicato che la Santa Sede e lo Stato possano continuare a cooperare a vantaggio dell'uomo. E ieri, in un messaggio rivolto ai vescovi della Repubblica Ceca presenti in Vaticano, ancora parole interessanti in vista dell'incontro di oggi con il premier italiano, con l'affermazione del Papa che la Chiesa «non cerca privilegi ma solo di poter svolgere la sua missione», un diritto da cui «l'intera società trae vantaggio». Inoltre - sono ancora parole del Papa - la stessa Chiesa come «controparte dello Stato», «non reca alcun pregiudizio» alle funzioni di quest'ultimo «a servizio dei cittadini». La Chiesa, insomma, vuole rivendicare per sé libertà di azione «senza tuttavia invadere la sfera di competenza dell'autorità civile». Concetto ribadito, nella sostanza, anche dal cardinale Camillo Ruini quando sempre ieri, chiudendo i lavori dell'Assemblea generale della Cei ad Assisi, ha detto che la Chiesa espone il proprio pensiero soltanto su temi etici di rilievo, mentre laddove questi mancano «è bene che la Chiesa non si pronunci». Con Benedetto XVI, Berlusconi si era già incontrato fugacemente nella Basilica vaticana il giorno di inizio del pontificato. In quella circostanza il Presidente del Consiglio era stato accompagnato dalla moglie Veronica e dal figlio Luigi Junior. Si trattò di un saluto fugace. Successivamente, lo scorso 24 giugno, aveva avuto luogo il saluto nel corso della visita del Pontefice al Quirinale. Quella di oggi è la terza volta di Berlusconi nel Palazzo Apostolico dopo le visite del 31 luglio 2001 e del 5 marzo 2003 durante le quali incontrò Papa Giovanni Paolo II e il segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano. Oggi Berlusconi, al suo arrivo nel Cortile di San Damaso, viene accolto da un picchetto d'onore di Guardie Svizzere che gli renderà omaggio mentre la banda vaticana eseguirà i due inni, quello di Mameli e quello Vaticano. Il Prefetto della Casa Pontificia, monsignor James Harvey, è incaricato di attendere il presidente e di «scortarlo» nell'appartamento papale assieme ai Gentiluomini vestiti con l'uniforme di gala. La delegazione del premier comprende alcuni consiglieri di Palazzo Chigi, i due sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e l'ambasciatore presso la Santa Sede, Giuseppe Balboni Acqua. Non sono previsti familiari del presidente al seguito. Dopo il colloquio col Pontefice - che avviene a tu per tu nella biblioteca - Berlusconi presenterà al Papa i suoi collaboratori, vi sarà lo scambio dei doni e, infine, la delegazione scenderà nella Loggia sottostante per il colloquio - in genere più «tecnico» e politico - col Segretario di Stato, Angelo Sodano. Quella di oggi è l'ultima visita che il Papa concede a politici almeno fino alle prossime elezioni. Due settimane fa era stato il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini ad essere ricevuto in forma strettamente privata assieme ad alcuni funzionari della Camera. Il primo politico ad essere stato ricevuto da Benedetto XVI, invece, fu Clemente Mastella. Si incontrò con Ratzinger all'indomani del Conclave, con moglie e figli. Altri colloqui privati con il Pontefice li hanno avuti il presidente Carlo Azeglio Ciampi; Francesco Rutelli, questa estate, quando il Papa soggiornava a Castel Gandolfo; e il presidente del Senato, Marcello Pera, amico di Ratzinger da quando era cardinale, l'unico tra tutti che ha avuto il privilegio di incontrarlo più di una v