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«Tendenze gay? Conseguenze negative per i preti»

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Ma se i vescovi decidessero per la «incompatibilità» tra gli omosessuali e il sacerdozio questa non sarebbe una «discriminazione». Lo ha spiegato il segretario della Cei, monsignor Giuseppe Betori, a proposito del documento sulla formazione dei seminaristi, che la Cei voterà ad Assisi, in occasione dell'assemblea generale. «Il concetto di discriminazione - ha affermato monsignor Betori - si può utilizzare quando c'è un diritto, ma la vocazione non è un diritto, ma un dono, e questo imposta il problema in modo del tutto diverso». «La vocazione come dono - ha proseguito - ha un punto di riferimento nel discernimento che la Chiesa deve fare su questo dono: le conseguenze negative che possono derivare al sacerdote dalle tendenze omosessuali rappresentano un elemento di discernimento». Betori non ha però voluto esemplificare quali siano tali conseguenze negative. Il documento «Orientamenti e norme sui seminari» resterà segreto fino alla «recognitio» vaticana, cioè ancora per alcuni mesi e, ha ribadito Betori, ricalca su questo punto delicato quanto stabilito da una Istruzione vaticana anch'essa finora segreta e la cui pubblicazione è attesa a breve. Il testo della Cei è già stato approvato singolarmente dai vescovi il mese scorso ma in questi giorni si sta lavorando sui circa trenta emendamenti proposti, e che riguardano in particolare la «necessità di dare spazio a una maturazione ulteriore nel momento dalla fine del seminario all'inizio della vita di diacono e prete». I vescovi hanno insistito sulla necessità di inserire nella formazione l'apporto delle scienze psicologiche e comunque quello della Conferenza episcopale è un testo globale sui seminaristi, e non solo sul problema di quelli omosessuali. Ad esso i vescovi italiani lavorano da quasi due anni, e ormai sono alla fase conclusiva: dopo aver discusso ed approvato l'impostazione generale e i contenuti specifici manca soltanto l'esame degli emendamenti e il via definitivo del testo da sottoporre al Vaticano per la «recognitio». Secondo le anticipazioni di stampa, invece, il documento della congregazione vaticana per l'Educazione cattolica dovrebbe essere un testo di circa otto pagine, tutto incentrato sui «criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone con tendenze omosessuali in vista della loro ammissione al sacerdozio e agli ordini sacri». Si tratta di una Istruzione che escluderebbe dai seminari quanti praticano l'omosessualità, quanti hanno la tendenza omosessuale, pur vivendo la castità prescritta dall'ordine, e quanti sostengono la cosiddetta cultura gay. L'Istruzione vaticana, pur essendo in qualche modo collegata allo scandalo dei preti pedofili che ha travolto negli anni scorsi la Chiesa degli Stati Uniti, proprio negli Stati Uniti sta suscitando molte critiche, ancora prima di essere pubblicato. Il testo, infatti, pur ribadendo che i gay devono essere accolti «con rispetto e delicatezza» e non devono essere discriminati per la loro tendenza sessuale, li esclude dal ministero ordinato e questo per alcuni è una discriminazione.

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