«Le pallottole di carta non fanno male»

Alla revisione del Concordato. Alla pillola abortiva Ru-486. Ai sacerdoti con tendenze omosessuali. E Ruini risponde alle critiche: «Le pallottole di carta fanno poco male». E una parte politica, Daniele Capezzone (Radicali) e Franco Grillini (Ds) in testa, si infiamma. A loro, e in particolare a Capezzone, il Questore del Senato, Mauro Cutrufo, vicesegretario della Dc, ribatte stigmatizzando che adesso c'è «un problema in più per Prodi. Oltre a Bertinotti gli toccherà fare i conti anche con Capezzone». Secondo Cutrufo, infatti, «Capezzone straparla. Ha perso la dimensione della sua persona e dei disvalori di cui è portatore, per scagliarsi in ogni occasione contro la Chiesa e il mondo cattolico». Ma facciamo un passo indietro e andiamo ad Assisi, dove Betori, ieri mattina, durante una conferenza stampa ha parlato del Concordato e della proposta di una sua revisione avanzata più di due settimane fa dalla Rosa radical-socialista. Una questione chiusa, per il segretario della Cei: «Non sentiamo - ha detto - l'esigenza di aprire alcun dibattito al riguardo. La proposta di revisione non appare avvertita né dalle forze politiche, tranne alcuni casi marginali, né dalle forze culturali, né dal sentire comune della gente». Ai vescovi, piuttosto, interessa il dibattito sulla laicità, tema che - ha detto Betori - «emerge, perché il dibattito culturale attorno a noi lo impone». Per Betori, infatti, quando i contenuti della cultura e della vita sociale si sono staccati dalla matrice cristiana che li ha generati, il mondo laico ha vissuto una frantumazione al suo interno. È questa frantumazione che, a suo dire, ha spinto Benedetto XVI a chiedere che si persegua «lo spirito di una sincera e leale collaborazione» tra Stato e Chiesa. Sempre da Betori, è arrivato ieri un ennesimo «no» alla pillola abortiva Ru-486. «Il problema di questo farmaco è il problema dell'aborto - ha detto -, che resta una realtà da condannare». E ancora: «L'aborto in sé non sarà mai un diritto civile per la coscienza cristiana. E tutte le modalità che vanno in quella direzione, compresa la pillola Ru-486, vanno respinte, perché si inscrivono in una convinzione che non sarà mai accettabile per la Chiesa cattolica». E poi, il «no», l'ultimo, all'ammissione al sacerdozio di quei candidati che presentano tendenze omosessuali. Le «conseguenze negative che possono derivare da ordinazioni di preti con tendenze omosessuali profondamente radicate», ha detto Betori, rappresentano «un importante elemento di discernimento» per vagliare i futuri candidati al sacerdozio. A queste parole, ecco la reazione di Capezzone, il quale ha affermato che «spiace davvero che un pastore decida di esprimersi così e resta da capire perchè si debba anche offendere quella parte rilevante del Paese che sente il problema del superamento o comunque della ridiscussione del Concordato». «L'impressione - ha detto - è che le gerarchie vaticane stiano perdendo la calma, e vogliano la botte piena e la moglie ubriaca: e cioè, da una parte tenersi privilegi, quattrini, esenzioni Ici, e dall'altra continuare a fare politica come un partito. Tutto ciò è inaccettabile». Secono lui «anche le dichiarazioni del cardinale Ruini non lasciano presagire nulla di buono. C'è ormai - ha concluso - una tentazione padronale della Cei, una sorta di opa vaticana sulla politica, la stampa, la società e la cultura italiane. Con il paradosso che, mentre alcune auto-arruolatesi guardie svizzere della politica ufficiale italiana accusano altri di voler far tacere Ruini, è proprio lui, il capo della Cei, a volere il silenzio dei suoi critici. Brutta situazione, in cui tocca ai laici e ai liberali difendere la libertà di coscienza dei credenti da chi pretenderebbe di militarizzarli». Per Grillini, invece, non ammettere omosessuali nei seminari è un atteggiamento omofonico e discriminatorio. Grillini ha parlato anche del documento che il Vaticano farà uscire a fine mese proprio sull'argomento, un documento - ha detto - c