Anno nero, il Biscione Striscia per terra
Perfino pilastri come Gerry Scotti e Maria De Filippi perdono colpi. Solo Ricci regge l'urto
Come nel capolavoro di Charles Dickens, alle illusioni in un futuro ricco di promesse, accompagnate da un atteggiamento di aggressiva sicurezza, è subentrato il crollo di ogni aspettativa e la frenetica corsa ai ripari. Le prime avvisaglie di un periodo negativo, soprattutto per Canale 5, si sono avute già prima dell'inizio della garanzia televisiva, con il mancato decollo di «Serie A», il programma di calcio della domenica pomeriggio al cui timone si era voluto Paolo Bonolis, strappato alla Rai a suon di milioni di euro. Prima di abbandonare «Serie A», Bonolis aveva fallito anche con l'esperimento «Un mercoledì da campioni», la cui unica puntata, in onda a metà settembre, fu polverizzata da «L'Isola dei famosi», in concorrenza su Raidue. La curva discendente dell'Auditel sembrava non preoccupare eccessivamente i dirigenti di Cologno Monzese neppure quando l'attesissimo sequel di «Elisa di Rivombrosa» non bissò i successi della prima serie, utilizzato per contrastare Adriano Celentano e «Rockpolitik». Man mano che gli insuccessi di varietà e fiction andavano aumentando, subentrava un atteggiamento di grande preoccupazione che induceva al cambiamento ad horas dei palinsesti. Come è accaduto spostando improvvisamente la seconda puntata di «Sacco e Vanzetti» da Canale 5 a Retequattro, dove il responso dell'Auditel ha confermato il clamoroso insuccesso dell'esordio. Analogo risultato deludente aveva spezzato le speranze di «Callas e Onassis» considerata un gioiello di famiglia, anticipata in palinsesto nel tentativo di sfruttare la presenza di Luisa Ranieri nello show di Celentano. Prima di Maurizio Costanzo, costretto a cambiare il corso della sua «Buona domenica» rimpinzata di goals, per non perdere il suo target di riferimento, nella generale caduta degli Dei televisivi di Cologno Monzese, persino Maria De Filippi aveva dovuto cedere dinanzi a «Ballando con le stelle». E Gerry Scotti nonostante il suo quotidiano «Passaparola» è superato dall'Eredità di Amadeus su Raiuno e non ha avuto successo con «Chi ha incastrato lo zio Gerry». Mentre è in stretta sorveglianza il day time di Canale 5 occupato da «Verissimo», ed Enrico Mentana con «Matrix» mentre c'è da registrare, domenica sera anche il crollo del Tg5 delle 20, rispetto al Tg1 di Mimun. Solo Striscia tiene il passo con la concorrenza. L'esigenza di recuperare i massicci investimenti realizzati nell'attuale perdente stagione, spinge i dirigenti Mediaset a programmare in maniera più oculata il futuro. Le speranze sono tutte concentrate su una serie di progetti che prenderanno il via nel 2006. Si parte dalla sesta edizione «Grande Fratello», con una formula riveduta, prevista a fine gennaio, che dovrebbe inaugurare la garanzia primaverile per Mediaset, si continua con dodici puntate di «Zelig Circus» condotte ancora una volta da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada. A livello più immediato, il prossimo 24 novembre, anche Paolo Bonolis tenta di riscattare la propria immagine con il nuovo appuntamento di seconda serata «Il senso della vita», in cui promette eventi mai visti in Tv. E subito dopo, ma nel 2006, partirà anche un varietà di prima serata affidato alle cure dell'ex conduttore di «Affari tuoi». Nel settore della fiction, anch'esso perdente, Canale 5 si appella a nomi prestigiosi come Raoul Bova in «Attacco allo Stato» miniserie sulle Brigate Rosse e Francesca Neri, protagonista de «La signora delle camelie». Tra i progetti nuovi è allo studio il format di un reality show statunitense «The beauty and the geek» in cui i partecipanti, suddivisi in coppie, devono insegnare al partner comportamenti differenti da quelli abituali.