E al cinema non è più da Oscar
Mentre in Tv continua a ottenere grandi successi nella parte del guastatore cantastorie antigovernativo, ecco che al cinema comincia a stancare. E anche chi da sempre sostiene il genio «Roberto», ammette che quest'ultima «opera» non è di quelle che passano alla storia. Dopo l'exploit, probabilmente irripetibile, di «La vita è bella» e dopo il successo più contenuto, di «Pinocchio», gli incassi Cinetel rilevati alla quinta settimana di programmazione di «La tigre e la neve» sembrano segnalare che il pubblico cinematografico di Roberto Benigni sta subendo una lenta ma inesorabile erosione. Questi i dati: nel fine settimana appena conclusosi (11-13 novembre 2005), alla quinta settimana di programmazione, «La tigre e la neve» è al settimo posto nella classifica Cinetel degli incassi del week end con 444.982 euro, mentre l'incasso totale è di 14.107.215 euro. Esattamente tre anni prima, nel fine settimana 9-11 novembre 2002, «Pinocchio», sempre alla quinta settimana, portava a casa una cifra quasi doppia (809.285 euro) e faceva registrare un incasso globale di 23 milioni 987 mila 667 euro. Diverso il discorso per «La vita è bell»: uscito in periodo natalizio nel 1997, il 19 gennaio del '98, al quinto week end di programmazione, incassò 2 miliardi 34 milioni 936 lire, mentre il suo incasso globale, a quella data era di quasi 40 miliardi di lire (39 miliardi 334 mila 074 lire). «La vita è bella» ebbe poi una seconda vita ai botteghini nel marzo del '98 dopo l'assegnazione degli Oscar contrassegnata dal trionfo di Benigni e, a fine corsa, l'incasso globale del film fu pari 31 milioni 200 mila euro: il secondo maggior incasso di tutti i tempi in Italia, dopo quello di «Titanic». Eccellenti, per un film italiano, furono anche gli incassi di «La vita è bella» all'estero e in particolare negli Usa. «Pinocchio», a fine sfruttamento, fece registrare invece un incasso di 26 milioni 200 mila euro, inferiore certamente a quello di «La vita è bella», ma comunque di buon livello. Ora, secondo gli analisti, i 14 milioni e rotti di euro di «La tigre e la neve» alla quinta settimana di programmazione fanno presagire che questo nuovo film di Benigni si fermerà ad una quota notevolmente inferiore non solo a quella di «La vita è bella», ma anche a quella di «Pinocchio». Secondo le previsioni insomma «La tigre e la neve» subirà una forte battuta d' arresto il prossimo week end e sicuramente non arriverà a Natale come invece speravano i distributori. Questo calo di popolarità del Benigni cinematografico si verifica nonostante le continue conferme del pubblico al Benigni televisivo: il suo intervento a «Rockpolitik» aveva fatto registrare un picco di oltre 15 milioni di spettatori con oltre il 60% di share e ieri la fascia di «Domenica In» condotta da Pippo Baudo ha fatto rilevare un picco di quasi 12 milioni di spettatori (circa il 49% di share) durante la presenza di Benigni, insieme a Claudio Baglioni. Questo significa che anche un comico professionista e premio Oscar non ha una «vena» che dura all'infinito. Non solo, ma dopo un exploit come quello de «La vita è bella» non si può pensare di replicare allo stesso livello, con gli stessi due attori protagonisti e con lo stesso atteggiamento di fronte alla vita. Anche Charlot e Totò, diversificavano, e certamente non sono esempi da poco.