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di EMILIO GIOVENTÙ DA DESTRA si aspettano accuse di tradimento.

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I più onesti diranno che in realtà non sono né di destra né di sinistra. Da giovedì prossimo arriva in edicola Veleno settimanale e accadrà tutto questo. Ne è certo il direttore responsabile, Alessio Di Mauro, già autore dei settimanali La Peste e Par Condicio e vignettista di Libero. Quattro pagine formato gigante al costo di un euro (il primo numero sarà gratuito) in vendita il giovedì «grazie al coraggio del nostro mandante e direttore irresponsabile, Claudio Pescatore», sorride Di Mauro. Di sorrisi dalle parti dell'emiciclo destro di Montecitorio se ne avvertiva il bisogno. Visto che «chi come noi si ostina a fare satira non da sinistra - spiega Di Mauro - è totalmente ignorato, condannato alla sfiga più totale. Nessun inserimento nelle ambitissime liste di proscrizione bulgare del Cavaliere né uno straccio di querela». Comunque se «viene più facile contro Prodi e compagni», «a destra, cavolo, ci sono tante contraddizioni». Dunque, le penne e le matite sono già state intinte nel «veleno» pronte a «schizzare» nemici non sempre scontati. Se Fini finirà nel mirino per il suo trasformismo, Prodi sarà in pratica un ospite fisso «perché invece di parlare esala». E i no global saranno trattai alla stregua «di rivoluzionari dal salotto borghese di casa». La terza pagina sarà dedicata alla cultura e alle «talpe» che animano le «isole» del tubo catodico «che ormai hanno oltrepassato i limiti della resistenza di stomaco». Veleno attinge a piene mani dall'esperienza del settimanale Marc'Aurelio e schiera colonne della satira italiana come Pipolo, autore e regista cinematografico e televisivo; Nantas Salvataggio, che tornerà a curare la rubrica «ore 9 lezione di chimica», e i vignettisti Vittorio Vighi e Alfio Krancic. Da giovedì, dunque, ci sarà da ridere con «Berlusconi che accentua la sferzata pacifista e dopo aver letto i sondaggi dice: ero anche contro la guerra del Vietnam», e con «il camerata Adolf che annuncia: vi comunico che pure in ritardo di 60 anni Parigi è bruciata». Insomma, una ventata diversa nella satira quasi completamente monopolizzata dai nipotini di Togliatti. E tutto proprio perché «la vera satira non abita a sinistra» con tanti saluti ad Adriano Celentano, «da molleggiato a noleggiato dalla sinistra», parola di Veleno.

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