I magistrati: rivediamo tutti i codici
La sfida è stata lanciata nel corso di un incontro promosso dal movimento della giustizia (dal titolo «Dalle leggi ad personam alla magistratura riformata: quale futuro per la giustizia?») al quale hanno partecipano, tra gli altri, i responsabili giustizia di Ds, Dl-Margherita e Prc, Massimo Brutti, Giuseppe Fanfani e Giuliano Pisapia, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Ciro Riviezzo, il presidente del movimento per la giustizia, Piero Martello. «Non ne facciamo una questione di colore politico - ha precisato Riviezzo - vogliamo che il clima cambi a prescindere da chi vincerà le elezioni. Quello che possiamo dire è che finora le proposte dell'associazione magistrati non sono mai state accolte. Sono state bollate come corporative, di difesa di privilegi, e sono state buttate nel cestino». «In più - aggiunge Riviezzo - le risorse destinate alla giustizia sono state tagliate. Le spese fisse sono aumentate, ma in cinque anni si sono ridotte del quaranta per cento le spese correnti, su cui si può investire». Per Giuseppe Fanfani, dal punto di vista tecnico, un aspetto importante su cui bisognerebbe lavorare è la prescrizione. «Questo istituto - ha spiegato - gioca un ruolo fondamentale nelle scelte di avvocati difensori e imputati. Lo usano come àncora di salvezza. Penso in particolare a reati ambientali gravi che si avvantaggiano della prescrizione. Purtroppo, quando si cercano soluzioni ci si trova di fronte a un muro. Come è accaduto a noi quando avevamo presentato un disegno di legge per un riordino complessivo del sistema». Non punta su «interventi settoriali» ma su una riforma del codice penale in caso di vittoria del centrosinistra, Giuliano Pisapia. Che ha aggiunto: «Questo governo ha creato tanti danni, ma ha prodotto l'effetto di avvicinare magistrati e avvocati. Il loro rapporto è meno conflittuale che in passato. Insieme ragionano sulle riforme e sulla verifica delle professionalità». «Le leggi vergogna - ha continuato Massimo Brutti - vanno comunque spazzate via. Dalla legge sulla rogatoria alla Cirami». Dello stesso tono le dichiarazioni del presidente del Movimento per la giustizia, Piero Martello.