«Dobbiamo smetterla con le risse politiche»
Nel discorso pronunciato a Modigliana (Forlì-Cesena) che gli ha conferito la cittadinanza onoraria il presidente della Camera ha sostenuto che «il rispetto è il futuro dell'Italia. Senza rispetto non c'è un'Italia che possa guardare al futuro con serenità». Casini ha quindi lanciato un appello alle forze politiche a «non dismettere la propria identità» perché «dismettere la propria identità sarebbe trasformismo». Ma ha invitato nello stesso tempo a «rispettare tutti, a rispettare gli avversari e chi non la pensa come noi». «Al termine di questi cinque anni - ha poi detto ancora Casini riferendosi alla sua esperienza di presidente della Camera che volge al termine - mi sono rafforzato nelle mie convinzioni. Io sono un uomo di parte e trovo intatte le ragioni delle mie scelte politiche. Ma non sono depositario della verità. Forse nessuno lo è. Forse qualcuno ne possiede un piccolo frammento - ha proseguito - ciascuno deve avere la consapevolezza che può dare qualcosa, che può avere delle idee giuste, ma mai l'arroganza della supremazia culturale e politica». Quindi Casini ha invitato ancora al «rispetto dell'avversario», a considerare che un piccolo «frammento di verità la possono avere anche gli altri», e riferendosi ancora alla sua esperienza di presidente della Camera ha osservato ancora che «c'è da imparare da tutti. Anche da chi la pensa diversamente da me». La campagna elettorale si preannuncia lunga e dai toni particolarmente aspri. Come al solito, più del solito, da quando in campo è sceso Silvio Berlusconi. Dal '94 l'antiberlusconismo è stato il cavallo di battaglia del centrosinistra, ossessionato dallo spauracchio del Cavaliere di Arcore. E, in questi ultimi tempi, il centrosinistra ha iniziato a fare la voce grossa, inveendo contro leggi ad personam, devolution, situazione economica del Paese pregiudicata - a suo dire - da cinque anni di governo della Cdl. Le repliche dei leader della maggioranza non si sono fatte attendere. Logico che il Presidente della Camera abbia deciso di riprendere i due schieramenti, sollecitandoli a un maggior senso di responsabilità nei confronti del Paese. «La rissosità permanente - ha tuonato Casini - è una fuga dalla realtà e dai problemi del Paese. Sollecito, pur nell'asprezza della campagna elettorale che si profila, a non disperdere l'unità su valori condivisi». «Le diversità sono una ricchezza della vita democratica di un Paese. I cittadini - ha aggiunto il Presidente della Camera - non devono avere paura sulle discussioni sul futuro del Paese, devono invece preoccuparsi della litigiosità fine a se stessa e devono preoccuparsi di un clima di rissosità su stereotipi e falsi obiettivi e non su vere diversità». Insomma, va bene rimanere fermi sulle proprie posizioni, purché non si rinunci mai al dialogo e, soprattutto, perché non venga mai meno il rispetto verso l'altro schieramento. È questo il concetto su cui ha ribattuto Casini. Per non avvelenare una campagna elettorale già iniziata, certo, ma anche per non far salire, nei cittadini, una sorta di repulsione verso la politica. «Non so - ha concluso infatti Casini - se i politici ci guadagnino o ci perdano», ma le continue discussioni in televisione «finiscono per essere viste come un pollaio senza costrutto da parte degli stessi cittadini».