«Case per tutti? Per ora solo ai ricchi»
«Costruire case per tutti? Allora — ha ironizzato il leader dell'Unione — partirà tutta un'attività edilizia: Lunardi con i tunnel, Berlusconi con i cactus e Dell'Utri con i portinai e gli stallieri...». «Intanto ha cominciato con i ricchi — ha aggiunto poi Prodi entrando nel merito — Io credo che questa promessa si basi sulla inconcretezza totale. La politica della casa significa riprendere in esame tutti i modelli di vita urbana, fare un serio discorso sullo sviluppo delle nostre città e bloccare o cercare di diminuire l'enorme differenza che si è accumulata tra ricchi e poveri». Il centrosinistra compatto ha accusato Berlusconi di aver voluto strumentalizzare un problema serio come quello della casa per soli scopi elettoralistici. «Bisogna evitare di fare propaganda, di annunciare nuovi miracoli che poi non si faranno — ha detto Piero Fassino, leader dei Ds — Sono cinque anni che Berlusconi usa questo metodo e ha perso tutte le elezioni che si sono svolte dopo il 2001. Se parte così rischia di battere il muso anche stavolta». «È strano che del problema della casa Berlusconi si ricordi solo ora, dopo cinque anni di governo in cui non ha fatto nulla», ha affermato a sua volta il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, mentre il presidente dello Sdi Enrico Boselli ha dipinto il premier come «il più grande illusionista d'Italia» e Marco Rizzo, del Pdci, lo ha paragonato alla regina di Francia Maria Antonietta, quella delle brioches al popolo: «Promette case come fossero croissant, incurante del fatto che le famiglie italiane tra caro vita, disoccupazione e pensioni minime bassissime faticano ad arrivare alla fine del mese». Il campionario di commenti ironici è vasto: «Forse — ha affermato Giuseppe Fioroni della Margherita — sarebbe il caso di dire: intanto... a casa tutti voi!». «Balle grandi quanto una villa in Sardegna, dato che il centrodestra ha sprecato una intera legislatura appresso alle leggi-vergogna», ha aggiunto Renzo Lusetti, vicecapogruppo alla Camera della Margherita, mentre Rosy Bindi ha chiosato: «Una casa per tutti? No grazie, non vorremmo fosse la Casa delle Libertà». Ma Prodi, ieri a Firenze ha attaccato Berlusconi anche su altri temi. Iniziando dalla legge elettorale, definita «un'infamia». «Adesso che Berlusconi ha capito che i cittadini hanno cambiato opinione, ha cercato di avvelenare i pozzi cambiando la legge elettorale — ha commentato — Dobbiamo convincere gli italiani che il suo tentativo non andrà in porto e che noi costruiremo nuovi acquedotti portando acqua pulita». «Berlusconi — ha proseguito Prodi — ha governato per 5 anni con una enorme maggioranza. Noi non abbiamo contestato la legittimità del governo, ma la sua bontà, e non è stato un grande sforzo intellettuale». parole dure dal leader dell'Unione sono arrivate anche sulla situazione economica dell'Italia. «Le uniche imprese che fanno soldi, e lo fanno proprio bene, sono Eni, Enel, Autostrade, Mediaset e Telecom, tutte sono imprese che lavorano su tariffe». «Non biasimo — ha proseguito — che facciano soldi ma osservo che questo è un paese nel quale si doveva rilanciare l'energia della concorrenza e dove invece viviamo all'ombra di monopoli naturali. Le autorità di controllo lasciano uno spazio che in altri paesi europei ci si sogna». «Il Paese — ha concluso — non potrà riprendersi senza riforme fortissime che rompano le incrostazioni della società e le corporazioni».