Bobo Craxi «In pochi vogliono
Così il segretario nazionale del Nuovo Psi Bobo Craxi commenta la frattura in atto con la parte del partito rimasta con Gianni De Michelis. «È naturale dunque - ha aggiunto - che alcuni si attardino, per ragioni nobili o anche meno nobili, a mantenere una posizione residuale di centrodestra. Per questo non polemizzo con i compagni che mantengono questa decisione». La frattura nel Nuovo Psi è particolarmente evidente nel Veneto, dove Craxi si è recato per un convegno del partito a Mestre e dove si svolgerà oggi un altro incontro convocato invece dalla parte di De Michelis, che rivendica di poter contare ancora sull'80% degli iscritti a livello nazionale e definisce «fuoriusciti dal partito» i sostenitori di Craxi. Argomenti definiti semplice «propaganda» da Craxi. «Il partito è spaccato - ha ammesso - ma a livello nazionale siamo la maggioranza, come si è visto nel congresso, e così riteniamo di esserlo anche nel Veneto. C'è una presenza in consiglio regionale veneto, che è quella di Nereo Laroni, che rimane schierata nel centrodestra. Ma è una posizione che riguarda alcuni compagni che erano presenti nelle giunte e nei consigli, e per questo vi rimangono ancorati». «Non c'è prospettiva nel centrodestra, rimanervi per un'altra legislatura ci avrebbe fatto uscire dall'alveo della nostra tradizione politica». E fra coloro «che avevano sottoscritto la mozione di De Michelis molti si sono spostati su questa posizione dopo il congresso nazionale».