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La Margherita insiste: rottura gravissima, un passo indietro

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Prima reagisce Marini: «Il partito democratico ha esordito col piede sbagliato. La scelta dei Ds di sostenere Rita Borsellino in Sicilia ha minato il rapporto di fiducia che ci deve essere tra due partiti che stanno per intraprendere un percorso comune. Da giugno -ricorda l'esponente dei Dl- abbiamo cominciato a discutere con i Ds per trovare un candidato alla presidenza della regione espresso dal nostro partito. All'ultimo momento, dopo mesi di inutili trattative, ci propongono un rinvio. Per parlare di cosa?», chiede. Ormai, avverte Marini, «la partita siciliana con i Ds è chiusa, non c'è più tempo per i miracoli». Insomma, uno stop netto all'alleanza. E Beppe Fioroni rincara la dose: «Chi cerca di sminuire ciò che è successo in Sicilia, sembra essersi distratto. Infatti, se Ds e Margherita vogliono avere un percorso di un partito nuovo, democratico che vada avanti con una serie di tappe progressive verso la casa comune europea, non può accadere che, alla prima stazione, uno dei due compagni di viaggio si volta e si accorge che l'altro già non c'è più». Fioroni quindi punta il dito contro chi ha già tradito questo percorso comune e ha scelto di ributtarsi a sinistra. «Se si comincia insieme bisogna fare insieme il percorso verso il futuro. Invece loro guardano al passato a quando i comunisti avevano la necessità di controllare chi stava più a sinistra di loro». Ma non è tutto. Fioroni aggiunge che anche se non ama «parlare di cifre elettorali», «è innegabile che anche a Catania sia la Margherita il primo partito. Oppure diciamo che siamo noi ad avere l'autorevolezza giusta per individuare il candidato presidente e l'abbiamo fatto. Non ci siamo messi d'accordo: ed è grave, perché noi abbiamo fatto proposte e loro non hanno risposto». In ogni caso per la Margherita l'intesa con i ds resta importante. «Ma quello che è accaduto in Sicilia non facilita le cose. Perché non si tratta solo di un nome ma di una scelta di programma. Non è l'elezione di Miss Sicilia l'obiettivo - sottolinea Fioroni -Con Orlando nel 2001 abbiamo perso. Il centrosinistra può vincere solo se riuscirà ad accogliere gli scontenti della Cdl. Ed è sicuramente Latteri e non la Borsellino che può fare questo. ma in Sicilia non c'è stata né responsabilità né saggezza».

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