«La legge sia uguale per tutti»

A difesa della legge, per Forza Italia, è intervenuto in aula Gaetano Pecorella (nella foto), presiedente della commissione giustizia. Pecorella ha portato anche degli esempi concreti: «Ci rendiamo conto che con l'attuale legge è possibile che una persona sia ristretta in carcere 22 anni e mezzo dopo che ha commesso il reato e che ciò non ha alcuna ragionevolezza rispetto alla funzione rieducativa? È evidente che, dopo 22 anni, si è di fronte ad una persona diversa. Dunque, se vogliamo davvero istituire una funzione della pena ragionevole, tale funzione si deve collegare ad una rapida ed immediata esecuzione della stessa». A proposito dell'accusa di varare un'amnistia mascherata, l'esponete di Forza Italia ha sottolineato come il testo oggi all'esame dell'Assemblea contiene una innovazione profonda, vale a dire il fatto che per i procedimenti in grado di appello e in Cassazione questa legge non trova applicazione. Pertanto, tutti i dati su cui dovremmo discutere, sia quelli del Ministero sia quelli della Corte di cassazione, non hanno alcuna utilità». «La nostra proposta - ha affermato Ignazio La Russa (An) - prevedeva un'attenuante che riequilibrasse in qualche modo le norme di maggiore severità che noi prevediamo per i recidivi, cioè per gli habituè del crimine, per i professionisti della trasgressione delle leggi, che non sono i poveracci da aiutare, ma coloro che in un anno commettono cinque rapine, due scippi, sette furti. Nei loro confronti ogni pietismo è fuori luogo».