Risparmio, si tenta una riforma bipartisan
L'appuntamento, infatti, è con molta probabilità l'ultima occasione per tentare un metodo condiviso per risolvere il conflitto nato sulla riforma dell'istituto centrale e sul ruolo dell'attuale Governatore, Antonio Fazio. Tenendo comunque presente che il raggiungimento di un'intesa, finora ripetutamente abortita, ha davanti a sè i tempi strettissimi di fine legislatura e l'accavallarsi delle riforme istituzionali in dirittura d'arrivo. La vicenda Fazio ha visto prese di posizione molto aspre tra i due poli, ma anche all'interno degli stessi schieramenti. Le prove tecniche di dialogo cercano perciò di individuare una posizione che possa ricevere il maggior numero di consensi in Parlamento avendo già sperimentato diverse ipotesi sugli aspetti particolarmente delicati: come gestire la transizione e quindi come definire la posizione di Fazio, come garantire maggiore collegialità nella guida di Via Nazionale, e infine se trasferire le competenze antitrust sulle banche al Garante, come invocato più volte dallo stesso presidente della Autorità, Antonio Catricalà. L'appiglio per cercare di rimescolare ancora una volta carte e giocatori nella ricerca di una nuova governance di Bankitalia l'ha offerta all'Aspen (presieduto per l'Italia proprio dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti) la Bce nei giorni scorsi e in modi diversi sia la proposta dei DS sia la stessa Commissione Ue avanzando una revisione dell'attuale meccanismo di vigilanza bancaria in Europa. Optando per una soluzione da terza via, l'istituto centrale di Francoforte ha riconosciuto a Fazio di aver agito nel rispetto delle regole nazionali, ma che queste possono «permettere un livello di discrezionalità che potrebbe essere usato in maniera non necessariamente in linea con i principi e gli obiettivi menzionati della Comunita». Ma, soprattutto, nell'illustrare i risultati dell'indagine dell'Eurotower, il presidente Jean Claude Trichet, ha sottolineato che «sarebbe auspicabile» introdurre in Bankitalia un sistema di governance basato sulla «collegialita», ricordando poi che l'attuale bozza di riforma di Via Nazionale prevede solo una «consultazione» tra il Governatore ed i componenti del Direttorio. Da Bruxelles intanto si viene a sapere che il caso Fazio non è stato archiviato dai ministri Ue e sarà discusso oggi anche se non è in agenda. La Commissione intende inoltre sottoporre a revisione l'attuale legislazione sulla vigilanza bancaria. Il tempo a disposizione è pochissimo per approvare una riforma diversa da quella appena licenziata da Palazzo Madama, ma il tema alla base dell'appuntamento dell'Aspen sembra tuttavia eloquente nel cercare un ultima chiamata: «La legge sul risparmio; Banche, imprese e tutela del risparmiatore» con un secondo panel dedicato in modo specifico ad «un nuovo modello per le autorità di controllo». Giovedì all'Excelsior di Roma, accanto a Tremonti ci saranno i rappresentanti dell'opposizione, in particolare dei Ds, che, secondo alcune ricostruzioni, potrebbero a determinate condizioni non ostacolare un percorso con la maggioranza, magari in modo meno traumatico rispetto ad alcune posizioni espresse da rappresentanti della Margherita. Ieri il laboratorio Astrid, guidato da Franco Bassanini, ha messo nero su bianco le basi lungo le quali si può cercare un accordo, imperniate sull'immediata applicazione delle norme riformate all'attuale governatore, che in pratica si vuole a fine corsa, eppoi su una maggiore collegialità e sull'affidamento della concorrenza bancaria all'Antitrust.