L'UDIENZA
Si è svolta così, in un clima definito «cordiale» da fonti vaticane, l'udienza che il papa ha concesso ieri al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, seconda alta carica istituzione italiana ad incontrare Raztinger in Vaticano, dopo la visita del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi avvenuta il 2 maggio scorso. Due le fasi dell'udienza: un colloquio a due, che si è svolto come di consueto a porte chiuse, e la presentazione del seguito, composto da sei persone, tra i quali, il segretario generale della Camera, Ugo Zampetti, il consigliere diplomatico di Casini, Pietro Sebastiani, e il capo del cerimoniale di Montecitorio, Roberto Sorbello. Dopo c'è stata la visita che il presidente della Camera ha fatto alle grotte vaticane, dove si è soffermato per alcuni minuti in raccoglimento davanti alla tomba di Giovanni Paolo II. Il senso dell'incontro è stato spiegato dallo stesso Casini: «A pochi giorni dal terzo anniversario della storica visita di Giovanni Paolo II al Parlamento italiano, ho recato al Santo Padre, Benedetto XVI, il saluto della Camera dei deputati e l'augurio sincero per l'esercizio del suo alto magistero pastorale». «Ho espresso a Sua Santità - ha proseguito Casini - tutta la mia gratitudine per l'udienza che ci ha confermato la particolare attenzione con cui Egli guarda al nostro Paese ed alle sue Istituzioni rappresentative». Durante l'udienza si è avuto anche il consueto scambio di doni: a Benedetto XVI, il presidente della Camera ha donato un'antica targa in ceramica (datata 1840) raffigurante la Madonna di San Luca ed una medaglia d'oro della Camera dei Deputati, ricevendo a sua volta una medaglia pontificia.