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«Il vero scandalo? I comunisti»

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Boselli non molla e chiede ancora la revisione del Concordato

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Nelle file dei consiglieri nazionali pronti a dare il loro assenso al progetto di Boselli, spiccavano nomi illustri della storia socialista. Tra i più salutati: Claudio Signorile, Salvo Andò, Angelo Tiraboschi e Fabio Fabbri. Un'altra presenza storica - che ha suscitato qualche bisbiglio in sala - è stata quella di Franco Piro. La relazione di Boselli non rinuncia a lanciare qualche frecciatina alle altre forze del centrosinistra, in particolare alla Margherita di Rutelli. Boselli chiarisce che «non è stato lo Sdi ad abbandonare l'Ulivo. La crisi della Casa dei Riformisti voluta da Romano Prodi - spiega - non è nata da una pura e semplice volontà di competizione della margherita nei confronti dei Ds perché Francesco Rutelli oltre ad aver bloccato la presentazione di una lista unitaria nella quota proporzionale alla Camera, ha anche assunto una posizione sul referendum in merito alla fecondazione assistita che è stata in sintonia più con il presidente della Cei, card. Ruini, rispetto invece al pensiero delle altre forze che dovevano costituire l'Ulivo». Il rapporto tra Stato laico e gerarchie ecclesiastiche è uno dei punto sollevati dal leader dello Sdi già nelle scorse settimane quando di intesa con i radicali proponeva «un superamento o una revisione del Concordato». Poi attacca. «Non vi sono forze di serie A e serie B, io sono sempre stato del parere che nel centrosinistra ci deve essere un diritto di cittadinanza uguale per tutti». E avverte: «Nel centrosinistra troppo spesso si da per scontata una certa acquiescenza alle posizioni dell'estrema sinistra, mentre solleva addirittura scandalo che ci possano essere componenti, come la nostra, impegnati nella difesa della laicità». «Naturalmente - prosegue Boselli - in democrazia chi raccoglie più consensi conta di più. Tutti però devono avere la possibilità di far valere la forze delle idee che è essenziale affinchè il centrosinistra possa ottenere buoni risultati». Ma Boselli rileva come «nessuna riserva ha mai suscitato la presenza dei comunisti che invocano l'abolizione della proprietà privata, difendono lotte di massa a volte illegali come sta accadendo a Bologna e giudicano il presidente Bush alla stregua di un criminale politico».

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