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Gioco del Lotto, Tremonti in Tribunale

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Il Ministro convocato in aula contro l'«ideatore» della seconda estrazione

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Una caccia alla «Dea fortuna» che oramai ha praticamente coinvolto non solo pensionati che sono a caccia di qualche «soldo» in più per arrivare alla fine del mese, ma molti giovani che anche loro hanno difficoltà a sbarcare il lunario. E per tentare di diventare milionari «investono» i loro risparmi nelle estrazioni del Lotto che sono passate da due estrazioni settimanali, novità inserita nel '97, alle tre settimanali della scorsa estate. Molti gli italiani che, almeno fino alle due estrazioni, hanno cercato di mettersi in tasca qualche migliaio di euro in più seguendo in «consigli» della cosiddetta «smorfia». Allo stesso tempo però c'è qualcun altro che da anni non tenta la fortuna giocando schedine presso le ricevitorie, ma che ha deciso addirittura di far sedere davanti a un giudice del Tribunale civile di Roma il ministro pro-tempore del Ministero delle Finanze, cioè l'attuale capo del dicastero Giulio Tremonti. Quest'ultimo infatti, secondo quanto stabilito dal magistrato della seconda sezione del Tribunale della capitale, domani mattina si dovrà presentare in aula per rispondere alle accuse di Adriano Fiorelli e dei suoi collaboratori Raimondo Forcina, Ugo Francescani e Ivo Minciotti. Coloro i quali, in base alla documentazione presentata dagli avvocati Angioli Casoli e Luca Falivena, dieci anni fa avrebbero depositato il progetto «Rivoluzione ed evoluzione del Gioco del Lotto» negli uffici dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, con il quale veniva proposto un «lavoro» che avrebbe portato significative modifiche al Gioco amato da milioni e milioni di italiani; con l'intento di far aumentare le entrate nelle casse statali. Ma all'epoca della presentazione il pool di esperti ha ricevuto il «due di picche». Due anni dopo però, era il 1997, l'ideatore del progetto «rigettato» ha visto diventare legge i suoi suggerimenti, tra i quali la seconda estrazione settimanale e la cedola di giocata in abbonamento. Un comportamento dello Stato che Adriano Fiorelli adesso vuole rivendicare, poiché tutto quello che è stato modificato di questo gioco «popolare» sarebbe frutto del progetto depositato e respinto dall'Amministrazione che nel novembre del '95 ha dichiarato che «non è interessata alla proposta». Una risposta che non ha di certo accettato, tanto da vedersi costretto a rivolgersi ai giudici civili di Roma chiedendo un risarcimento miliardario, arrivando a sentirsi fissare dal Tribunale un'udienza per domani mattina, occasione in cui l'Avvocatura dello Stato dovrà tentare di spiegare le motivazioni del rifiuto del progetto depositato da Fiorelli nel '95. «Dal giorno dell'entrata in vigore della seconda estrazione settimanale, cioé il '97, fino al '98 - ha spiegato il titolare del progetto "Rivoluzione ed evoluzione del Gioco del Lotto" - lo Stato ha avuto un incremento delle entrate pari a settemila miliardi di vecchie lire. E tutto grazie al mio lavoro che è stato considerato "inutile". Ma adesso pretendo che venga fatta giustizia».

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