Bossi rilancia: «Scelta la via democratica»
LA LEGA
Spero che la prossima settimana passi definitivamente il federalismo, una cosa epocale che cambierà il Paese». Questo, in sintesi, ha detto Umberto Bossi ai dirigenti leghisti, al termine della due giorni di lavori della Scuola Politica Federale della Lega Nord svoltasi a Bellaria. Un discorso breve, a porte chiuse, nel corso del quale, a quanto si è appreso da alcuni partecipanti, Bossi non ha risparmiato le sue tradizionali battute e ha anche scherzato con il segretario nazionale della Lega Romagna, Pini, a proposito della battaglia che la Lega locale da anni porta avanti per l'autonomia della regione Romagna. È stata un'occasione, la Scuola Politica Federale, per fare il punto della situazione all'interno del Movimento. Bossi ha elogiato il lavoro svolto dai ministri leghisti all'interno della compagine governativa e ha fatto capire che, una volta passata la riforma federalista, la Lega riprenderà con forza l'iniziativa politica. Questo punto è stato spiegato dal ministro del Welfare, Roberto Maroni, al termine dei lavori: «Abbiamo fatto il punto sull'attuazione del programma della Cdl, sulla percentuale delle cose che stavano nel programma di governo e che sono state realizzate e che, per quanto riguarda i ministri della Lega, ha una percentuale vicina al 100%. Da questa analisi dobbiamo partire per preparare la piattaforma in vista delle elezioni. Dopo l'ultimo passaggio della riforma federalista faremo un nuovo incontro, credo a fine mese in Liguria, per mettere a punto quello che è il programma della Lega per la prossima legislatura che poi sottoporremo agli alleati della Cdl». Per Bossi quello di ieri è stato un bagno di entusiasmo tra i suoi sostenitori romagnoli, che lo aspettavano da tempo (dopo la malattia infatti non era più venuto da queste parti), e il leader del Carroccio è apparso galvanizzato da questo entusiasmo. L'hanno accolto nella sala dove si è svolta la riunione scandendo il suo cognome e poi lo hanno costretto a un'ora di sosta, dopo la fine dei lavori, per il rito, antico, della firma di autografi su bandiere, gagliardetti e fotografie. Ai giornalisti, arrivando in tarda mattinata al luogo del convegno, Bossi aveva annunciato che non c'era da attendersi da lui notizie clamorose. Ha scherzato con alcuni cronisti che conosce da vecchia data, ironizzando sulla tonalità di grigio dei capelli di un giornalista. Poi ad un cronista che gli chiedeva cosa gli fosse mancato di più nei lunghi mesi del recupero dopo la malattia ha spiegato: «La gente, il contatto con il mio popolo. Ma adesso ho ripreso». E strizzando l'occhio e ridendo della sua stessa battuta, ha aggiunto: «Vorrà dire che mi toccherà vincere le elezioni senza averle preparate». È stato molto cauto nelle sue dichiarazioni, Bossi, a proposito del rapporto tra Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio. Quando gli è stato chiesto se ci siano tensioni tra Ciampi e Berlusconi a proposito della legge elettorale, lui ha replicato: «No, non c'è nessun disaccordo».