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Cacciari: «Non abbiamo chi governa i conflitti»

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Il sindaco di Venezia: «Nella Cdl il leader ha nome e cognome. Da noi è una speranza»

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..Le questioni «calde» del centrosinistra impensieriscono e molto i leader locali come il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, che da sempre crede in un'asse forte Margherita-Ds come unica possibilità di far governare il centrosinistra. Sindaco, il centrosinistra è in difficoltà e siamo già in piena campagna elettorale: che succederà? «Faranno le primarie e verranno fuori gli uomini giusti. Finalmente hanno capito che solo con le primarie si riesce a non litigare. Le faranno in Sicilia e poi ovunque serviranno. Se le avessero fatte anche a Venezia avrei evitato di fare il sindaco...». Nell'ipotesi che vinciate le elezioni, che cosa accadrà se si ripresenteranno gli stessi conflitti? «Dipenderà da come vinceremo. Se vinceremo con una lista unitaria Ds-Margherita forte e un programma condiviso, allora saremo in grado di governare bene il Paese, se invece superemo di poco la Cdl e solo perché perderà Berlusconi, allora resteremo una lista riformatrice debole e usurata da Bertinotti e altri». Allora dipenderà solo dalla lista Ds-Margherita e dalla scelta dei candidati su cui già si litiga. «Sì, bisognerà farla bene questa lista e questo significa scegliere solo personalità di rilievo. Non persone indicate secondo i giochi delle segreterie di partito». Primarie anche per scegliere i candidati delle liste? «Credo che le primarie siano un metodo valido sempre. Se ci si crede bisogna usarlo fino in fondo». E se non riuscirete nell'impresa di ritrovare la coesione sognata? «Magari vinceremo lo stesso, ma rimarremo in questa situazione... Il problema non è il conflitto. Quello ci deve essere, è sano in politica. Ma la forza sta nel superare questo conflitto per governare». Beh, nella Cdl, dopo il dissenso sono riusciti a ritrovare l'armonia e la forza di coesione per superare gli ostacoli: nel centrosinistra questo è impossibile? «É vero, nella Cdl c'è una grande abilità nel superare i tremendi conflitti che vivono ad esempio An e Lega. E questa abilità ha un nome e un cognome». Silvio Berlusconi. «Beh, da noi questo nome e cognome non c'è...Speriamo che Prodi riesca a diventarlo, diversamente da Berlusconi, ma uguale nella forza trainante». Il centrosinistra è più debole, insomma? «Il secondo punto che manca del tutto al centrosinistra è la spregiudicatezza tattica che era tipica della Dc. È un pregio e insieme un difetto, ma in politica serve, eccome».

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