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«Valuteremo se dire sì »

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Erminia Mazzoni è in viaggio verso Roma, sta tornando a Montecitorio dopo qualche giorno di riposo. La scorsa settimana è arrivata a un passo dall'elezione a segretario del suo partito, l'Udc. Poi sfumata a vantaggio di Lorenzo Cesa. Ora, la Mazzoni, responsabile giustizia dei centristi, cerca una mediazione all'interno del suo partito sulla ex Cirielli, tanto voluta da Forza Italia. Onorevole, se sarà sottoposta oggi al voto della Camera, che cosa farete? «Valuteremo e prenderemo una decisione». Valutare? Ma non c'è più tempo... «Come no. Abbiamo ancora domani mattina (stamattina, ndr). Ci vedremo e discuteremo assieme. E poi decideremo». E se Forza Italia chiederà l'inversione dell'ordine del giorno insistendo per votare subito la ex Cirielli? «Guardi, non posso anticipare una posizione che ancora non è stata presa. Quindi, abbiate pazienza ancora qualche ora e saprete». Da Follini a Cesa comunque c'è stata un'inversione di tendenza? «No, non mi risulta. Perché?». Il vecchio segretario aveva detto nettamente di no alla legge chiamata salva Previti. Il nuovo leader invece si è mostrato quantomeno possibilista. Non è un cambiamento? «No, Cesa ha testualmente detto che ci sono aspetti da valutare e ha rinviato la scelta a una riunione con i gruppi. Che, appunto, si terrà domani mattina». È un'apertura rispetto al rifiuto secco di Follini? «No, anche Follini negli ultimi tempi della sua segreteria, anche interpretando un sentimento diffuso nel partito, aveva spiegato che era necessaria un'ulteriore riflessione. Ha detto no, a titolo personale, dopo essersi dimesso da segretario. Quindi, non vedo nessuna svolta». Cesa tuttavia sembra più sensibile alle questioni della giustizia. È perché ha vissuto anche lui un'esperienza con i pm? «No, scusi, questa è un'illazione. Non è una cosa seria». È una domanda, che cosa risponde? «Intanto voglio dire chiaramente che Lorenzo Cesa ha chiuso il suo conto. La sua vicenda è conclusa e mi pare davvero assurdo che si speculi. Dunque, la legge sulla recidiva non è la "salva Cesa", non facciamo assurde confusioni». Il nuovo segretario comunque è apparso più morbido sui temi legati alla giustizia. È così? «Ripeto, non è così. L'Udc non ha cambiato linea. Il partito ha delle perplessità soprattutto dopo che sono stati resi noti i dati della Cassazione sugli effetti del nuovo testo. Bisogna trovare il modo di limitare al massimo le conseguenze negative della legge». Ma al Senato è stata votata... «E infatti anche a Palazzo Madama ci si è posti gli stessi dubbi. Erano state individuate anche delle soluzioni e fin quando il provvedimento non è stato varato, è sempre possibile fare delle proposte. Ed è quello che ci proponiamo di fare proprio in questa riunione di cui le ho parlato». Ha ricevuto telefonate da Forza Italia? «No, perché?». Be', è un partito suo alleato e potrebbe sondare il terreno per verificare le condizioni per un blitz. «No, non ho ricevuto telefonate. Nessuno ha sondato il terreno e non mi aspetto nessun blitz, come lo chiama lei». Nulla di nulla? «Guardi, nella mia agenda c'è solo l'appuntamento con il mio gruppo. Prima di quello è inutile parlare. Si tratta di una materia delicata ed è giusto ponderare con attenzione tutte le possibili soluzioni. Abbiamo dei dubbi e credo che non è possibile votare con qualche perplessità. È giusto che si raggiunga un accordo completo, che soddisfi tutte le componenti della Casa delle Libertà». F. D. O.

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