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Rai, giallo sui conti di Meocci: il deficit potrebbe raddoppiare

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Lo scrive, in una lettera al direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio de Bortoli, l'ex direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, che così replica in particolare ad un articolo pubblicato ieri dal quotidiano della Confindustria. Secondo Il Sole nel 2006 la Rai rischia un deficit tendenziale di 120-130 milioni di euro, invece degli 80 annunciati dal direttore generale Alfredo Meocci una settimana fa in commissione di Vigilanza. Le cause, secondo il quotidiano, sarebbero le minori entrate da canone (50 milioni di euro per il mancato aumento), e da pubblicità (40 milioni), l'acquisto dei diritti sportivi per 41 milioni (metà della Champions League da pagare, gli highlights delle partite dei Mondiali di Germania di cui la Rai non ha la diretta, l'acquisizione della Coppa Uefa). Tre sono, in particolare, gli appunti che Cattaneo fa alle ipotesi del Sole e che riguardano la modalità di comparazione tra i bilanci, i ricavi vincolati a servizio pubblico e l'incidenza, nulla, degli ammortamenti sul margine operativo lordo. Il totale - conclude Il Sole - ha un impatto tendenziale negativo per circa 170 milioni sul bilancio 2006, per un deficit tendenziale di 120-130. «Quando affermavo che la borsa avrebbe consentito di fare della Rai una azienda "normale" - scrive Cattaneo a De Bortoli - avevo nel mio pensiero anche la possibilità di avere per l'azienda dei giudizi, di tipo economico, professionali che, senza storture, ne dessero il vero stato di salute». Poi l'ex direttore generale entra nel dettaglio: «Le faccio perciò solo alcuni esempi per dimostrare le mie tesi. Nella comparazione dei bilanci vanno sempre esclusi i fatti straordinari, che come nel caso del 2004, sono stati gli Europei e le Olimpiadi, sia come costi che come ricavi. A questo punto l'analisi è omogenea ed il risultato è completamente diverso da quello prospettato. Nell'analisi dei costi va osservato che circa la metà dei ricavi (canone) sono vincolati a servizio pubblico con marginalità nulla, se non negativa. Se rendessimo quindi omogeneo il dato i rapporti cambierebbero completamente (anche se nessuno nega che il numero dei dipendenti sia alto). Le considerazioni sull'incidenza di ammortamenti e disinquinamenti fiscali sul 2003-2004 non hanno incidenza sull'EBIDTA e comunque non si capisce come mai allora il 2005 sarebbe anch'esso in utile senza operazioni di Bilancio e senza canone in aumento». Cattaneo ricorda comunque che «il saldo della gestione operativa è migliorato di 60 milioni di euro nel 2004 sul 2003 e sarebbe (a piano) migliorata anche nel 2005. Credo comunque che il nuovo vertice, come dichiarato da alcuni suoi membri, voglia riportare in equilibrio la tendenza del 2006 e sono sicuro che ce la farà».

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