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Spunta una coop che mantiene l'Ulivo

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È a Bologna la cassaforte dell'Unione. Alle ultime elezioni ha dato una mano a tutti i leader

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Da qualche mese oltre a mantenere in efficienza immobili pubblici e privati si è specializzata in un'altra attività. Così il colosso della Lega delle cooperative si è trasformato in una sorte di cassaforte dell'avventura dell'Ulivo. Alle ultime regionali (i dati sono relativi solo al periodo giugno-settembre 2005) la Manutencoop ha dato un aiutino alla luce de sole a gran parte dei candidati del centrosinistra, sia quelli che puntavano alla presidenza di una Regione (fra gli altri Ottaviano Del Turco, Claudio Burlando, Vasco Errani e Piero Marrazzo), sia a quelli che semplicemente pensavano di entrare in consiglio regionale e ricoprire poi un incarico di responsabilità. Un discreto finanziamento è stato poi concesso al sindaco di Bologna, Sergio Cofferati (13 mila euro), che pure la campagna elettorale aveva affrontato l'anno precedente, e alle strutture territoriali dei partiti del centrosinistra soprattutto ai Ds nel centro e nel nord di Italia. Sarà che il vento soffiava favorevole, ma non c'è un candidato finanziato dalla Manutencoop che alla fine non ce l'abbia fatto. Sono stati eletti tutti, ed egregiamente. Segno di un discreto fiuto politico della nuova cassaforte dell'Ulivo che spende con oculatezza anche i piccoli patrimoni accumulati grazie ai cooperatori. Con piccole cifre comunque in questo 2005 la Manutencoop è risultato il principale soggetto «privato» finanziatore della politica italiana. Lo certificano le dichiarazioni congiunte depositate alla tesoreria del Parlamento da tutti i soggetti politici che hanno ricevuto contributi alla luce del sole, secondo i canoni della legge. La Manutencoop (vedasi altro articolo nella pagina) è una delle più importanti cooperative legate all'impresa «rossa» e da anni sta vivendo una trasformazione che la sta avvicinando sempre più al mercato. Lavora molto con gli enti pubblici, avendo vinto due lotti della gara Consip sulla manutenzione degli immobili dello Stato e degli enti territoriali, ma anche con i privati con cui ha stretto anche accordi societari nel campo del facility management. Questa campagna elettorale per le regionali e perfino l'ultima estate dove si è iniziato a raccogliere i primi fondi per le prossime elezioni politiche hanno segnato comunque una netta inversione di tendenza nei finanziamenti privati di persone fisiche e società ai partiti politici. In tre mesi tutti insieme hanno raccolto circa 11,5 milioni di euro in fondi, ed è un dato di tutto rispetto se si considera la scarsità di contributi di questo tipo ricevuti negli ultimi anni. a sola Forza Italia ha ricevuto dai privati circa 2,5 milioni di euro in questo stesso periodo, e l'attività di raccolta fondi procede tutt'ora a ritmo sostenuto come accadeva di solito solo alla vigilia immediata di elezioni politiche. Numerose società hanno voluto tornare a contribuire all'attività politica di Silvio Berlusconi. Oltre a numerose imprese locali hanno versato contributi l'Acqua minerale San Benedetto, imprese di costruzione come la Codelfa di Tortona e altri marchi del gruppo di Marcellino Gavio, un tempo gran finanziatore dei Ds, o le Costruzioni generali Gilardi di Torino, imprese di navigazione come la Caronte & Tourist di Messina o la Motia Navigazione di Mestre, imprese tessili come il Lanificio Colombo di Borgosesia, imprese pellettiere come la Valigeria Roncato. Ma anche alcuni partiti minori come Udc nel centrodestra o Udeur nel centrosinistra sono tornati ad essere attrattivi sui propri grandi sponsor privati. Segno questo, insieme all'aumento dei rimborsi pubblici previsto dalla finanziaria 2006, che per la prossima campagna elettorale si stanno oliando i motori. E non sembra mancare la benzina necessaria.

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