L'Unione si divide sullo sfidante di Cuffaro
Mesi di confronto tra i partiti dell'Unione isolana, infatti, non sono bastati a convergere su un nome unitario. E così da meno di una settimana sono state avviate una serie di strategie, più o meno sommerse, da singoli gruppi di partiti d'opposizione e che di fatto, a oggi, hanno messo con le spalle al muro i Ds siciliani: l'unico partito della coalizione a non aver espresso il suo candidato. A questo punto, la Quercia non ha più spazio per nessuna strategia politica. Davanti a sé ha tre strade da percorrere: appoggiare il candidato della Margherita, Ferdinando Latteri, o quello dei "cespugli", Rita Borsellino, o ancora proporne uno. Quest'ultima, sembrerebbe percorribile. Dai Ds più che commenti giungono silenzi che suonano come un chiaro segnale polemico nei confronti degli alleati. Dicono dalla direzione siciliana del partito: "La Margherita ha fatto la sua mossa? Noi faremo la nostra. Valuteremo se convergere su uno dei nomi in campo oppure se presentare un nostro candidato". Tre i nomi maggiormente quotati in queste ore: l'ex ministro Anna Finocchiaro, che in mancanza di unità avrebbe però declinato l'invito; l'eurodeputato Claudio Fava, che tuttavia appoggia Rita Borsellino; e il segretario regionale del partito, Angelo Capodicasa, che resterebbe il candidato a questo punto maggiormente accreditato. Il nodo verrà sciolto il prossimo 3 novembre. Uno scenario, quello che si sta registrando alla vigilia delle primarie del centrosinistra in Sicilia inaspettato anche per Romano Prodi. Due settimane fa, a Palermo, il Professore aveva più che auspicato "un candidato forte e con il sostegno di tutti". Ma così non è andata. Una prima mossa l'hanno fatta i "cespugli" (Prc, Idv, Sdi, Verdi e Pdci), dando vita alla candidatura di Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, drammaticamente ucciso dalla mafia. Un nome fino a qualche giorno fa acclamato e sostenuto da tutte le forze d'opposizione, almeno con le parole. Perché nei fatti, meno di quarantott'ore fa, da Roma è arrivata una contro mossa: Ferdinando Latteri, ex democristiano, ex Forza Italia e ultimamente passato nella Margherita siciliana, è stato candidato dal partito di Rutelli alle primarie in Sicilia. L'altro ieri, infine, Prodi è ritornato a Palermo. Ma questa volta sulle primarie è stato più saggio: "La grande tecnica del conclave era quella che quando non si decideva si toglieva il tetto". Come dire che decideranno i cittadini sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione Siciliana.