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Il Ddl sulla droga contestato dalle associazioni di recupero «Proposta tutta sbagliata»

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un'equipe multidisciplinare che può sostituire il servizio pubblico nella certificazione e nella definizione del programma terapeutico; obbligo per gli operatori di segnalare qualsiasi trasgressione al programma terapeutico. Sono questi i contenuti salienti dello stralcio del ddl Fini, depositato venerdì in commissione giustizia del Senato, secondo quanto riferito da Riccardo De Facci, responsabile tossicodipendenze del Cnca (coordinamento nazionale comunità di accoglienza). L'analisi del testo, precisa De Facci, ha ulteriormente confermato la decisione del Cnca e le altre organizzazioni aderenti al cartello «Non incarcerate il nostro crescere» di non partecipare alla Conferenza di Palermo a dicembre. «È un testo assolutamente non emendabile — ha assicurato De Facci — in quanto si tratta di una proposta di legge sbagliata nei suoi fondamenti, impossibile, quindi, da modificare con semplici emendamenti. Il governo ha detto che in quella sede si potrà modificare lo stralcio, ma è una possibilità assolutamente illusoria». Il cartello, insieme ad altre realtà del settore contrarie al ddl, hanno organizzato per le stesse date (dal 5 al 7 dicembre) una serie di iniziative che culmineranno in un appuntamento, a Roma il 7 dicembre, dal titolo «I diritti negati», al quale, assicura De Faci, «hanno già confermato la loro presenza numerosi operatori del settore, associazioni, enti locali e Regioni». «Ci avevano promesso — è stato detto ancora — che lo stralcio Giovanardi sarebbe stato presentato dopo la Conferenza di Palermo, cioè dopo il confronto con il mondo degli operatori, dei servizi e delle Regioni, invece è stato depositato ieri in Senato. Ancora una volta viene mortificato il ruolo di chi si occupa ogni giorno di prevenzione e cura delle dipendenze». Alla conclusione dei lavori a Perugia ieri dove si è svolto un convegno sulle tossicodipendenze, Giuseppe Vaccari, sociologo dell'Asl di Modena, a nome del gruppo di lavoro sulle dipendenze, ha manifestato la necessità di una nuova legge sulle droghe che preveda, tra gli altri, di dare stabilità e risorse adeguate ai servizi pubblici per le dipendenze, superando lo 0,8 del bilancio dedicato e di trasformare gli interventi di riduzione del danno da progetti precari in servizi stabili. Evidenziata anche l'esigenza di depenalizzare il consumo e riformulare il sistema sanzionatorio, di riconoscere la proprietà terapeutica della marijuana e di introdurre il pill testing, ossia l'analisi immediata delle sostanze, e ogni forma utile di allerta rapida.

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