Boselli fa nascere la Rosa e attacca i cattolici
Al congresso dei radicali difende lo stato laico e insiste sulla revisione del Concordato
..».Enrico Boselli, leader dello Sdi, quasi non è riescito a cominciare il suo saluto al congresso radicale di Riccione, travolto com'è stato dagli applausi della platea. È stato lui il protagonista della seconda giornata delle assise radicali. Il suo discorso, tutto centrato sulla difesa della laicità dello Stato, con annesse critiche ai cattolici della Margherita, ha suscitato l'entusiasmo dei delegati, che sono letteralmente esplosi quando Boselli ha annunciato il via libera alla Rosa, il nuovo soggetto politico radical-socialista che si presenterà alle elezioni politiche di aprile. Simbolo, la storica rosa nel pugno, che accomuna radicali e partiti socialisti di mezzo mondo (è il simbolo dell'Internazionale socialista). Il via libera definitivo arriverà la settimana prossima, nel consiglio nazionale dello Sdi. Poi la Rosa radicale, socialista, laica e liberale andrà ad arricchire il giardino del centrosinistra, con il suo posto autonomo tra querce, ulivi e margherite. L'intervento di Boselli è stato dall'inizio alla fine un inno alla difesa dello Stato laico. Il «mite» presidente dello Sdi ha detto no alle tentazioni vaticane di esercitare una «sorveglianza speciale sull'Italia». «Se la conferenza episcopale italiana diventa attore politico come tanti altri — ha detto — ciò pone il problema del superamento del concordato». Boselli non esita a mandare in soffitta il concordato firmato dal presidente del consiglio socialista Bettino Craxi: era un «nobile tentativo» di risolvere la questione cattolica, che però «si è dimostrato vano». Dunque avanti tutta, nonostante l'altolà di Prodi, ribadito anche ieri. Boselli ha suggerito di guardare a Ciampi «che di fronte al Papa non ha avuto nessuna incertezza nel difendere la laicità dello Stato». E aggiunge: «È chiedere troppo che lo faccia anche il centrosinistra?». Il bersaglio del segretario socialista, però, non è il leader della coalizione di centrosinistra; anzi, Boselli dice che i socialisti «sanno distinguere le posizioni oscurantiste e arretrate del cardinal Ruini da quelle del professor Prodi». Ce l'ha invece con la Margherita e Francesco Rutelli. È quest'ultimo ad aver messo in crisi il progetto dell'Ulivo con la sua «scelta integralista» sull'astensione al referendum sulla procreazione assistita, in sintonia con quella di Ruini. Se oggi Rutelli sceglie la lista unitaria e parla di partito democratico è solo per «opportunità tattiche», cioè per «evitare il pericolo di una lista Prodi». L'Ulivo, ha sostenuto, per colpa di Rutelli ha perso la caratterizzazione laica. Ed è per questo che i socialisti puntano le loro carte con l'alleanza con i radicali. Boselli ha chiesto che l'Unione «apra le porte» a Pannella e compagni e cominci a discutere anche con loro il programma con cui presentarsi alle elezioni. Boselli fa proprie le richieste di Capezzone sul riconoscimento delle unioni di fatto e sulla politica antiproibizionistica sulla droga e aggiunge la sua priorità, quella della difesa delle scuola pubblica; mentre sfuma sulla politica economica, dove i radicali hanno posizioni più vicine al liberismo. Sulla politica internazionale Boselli ha attaccato Berlusconi: «Balle spaziali» ha definito le rivelazioni di Berlusconi sulla contrarietà del governo italiano alla guerra in Iraq. Comunque, ha avvertito, «socialisti e radicali sono convinti che non bisogna lasciare la bandiera della libertà e della democrazia nel mondo ai neoconservatori». E rilancia la candidatura di Emma Bonino come ministro degli Esteri. L'ambizione di radical-socialista (che non smettono di sperare nell'arrivo del nuovo Psi) è ambizioso: intercettare i voti laici del centrosinistra. A mezza voce si fa capire che come obiettivo massimo si può puntare anche all'otto per cento, bissando il successo della lista Bonino di due europee fa; ma anche il cinque per cento sarebbe considerato un ottimo risultato. A Boselli ha replicato Renzo Lusetti, vicecapogruppo alla Camera della Margherita. «L'onorevole Boselli non ha capito pr