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Il caro petrolio

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spinge a ottobre l'inflazione al 2,2%

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Si tratta del livello più alto raggiunto dai prezzi da agosto 2004, quando erano al 2,3%, e che fa scattare immediato l'allarme di sindacati e commercianti, uniti nel chiedere ancora una volta al Governo di intervenire sulle imposte che gravano sulla benzina. Le impennate del petrolio di questa estate, quando il greggio è arrivato a toccare il record storico di 70,85 euro al barile, si sono dunque fatte sentire con forza nel mese di ottobre, in particolare con le nuove tariffe di luce e gas scattate il primo. Il comparto energia, il cui peso sull'indice generale è pari al 6%, ha infatti visto una crescita dei prezzi del 2,4% su base mensile e del 12,5% su base annua. In questo mese galoppano gli energetici regolamentati, che registrano un rincaro mensile del 2,6% e annuo del 9,7%: l'aumento si deve, in sostanza, agli aumenti dell'energia elettrica (+3,9% mensile e +7,1% annuo) e del gas (+1,8% e +10,7%). La benzina registra infatti una crescita del 2,3% su mese e del 14,4% su anno e il gasolio sale del 2,8% e del 21,7%. Pesante l'aumento del gasolio da riscaldamento, che in un mese è salito dell'1,8% e in un anno del 17,3%. Allarme del portavoce del Commissario Ue agli Affari economici, Joaquin Almunia: «Con politiche espansionistiche l'inflazione tornerebbe a salire». Contro l'inflazione la Cisl chiede al governo di sterilizzare l'Iva sui combustibili.

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